Chiesa, camorra e politica

Si è molto dibattuto, in settimana, sulla influenza della Chiesa Cattolica sugli usi, costumi e risultati della società. Idea non nuova, in verità. Periodicamente viene riproposta, secondo interesse, dai più disparati settori. Il grido viene dai movimenti laici che accusano la Chiesa Cattolica di aver avuto “meriti e colpe” di tutte le vittorie elettorali dei democristiani. Tutti i Sindaci, democristiani o ex, sono stati eletti grazie al prezioso contributo di preti e suore. Quante ne hanno combinate negli anni degli imbrogli palazzinari, quando questa Città cresceva in altezza con mania newyorkese, aiutando politicanti collusi con la camorra o camorristi diventati politicanti: autorevoli personaggi, facenti parte della storia contemporanea, diventati consiglieri comunali e assessori, a rappresentare questa Città in Giunte democristiane e Consigli Comunali. Non c’è stato a Casoria, negli anni 70, un Peppino Impastato che denunciasse

Camorropoli e gli intrecci politici, affaristici ed elettorali che avvenivano tra i democristiani e le suore e i preti. Con conseguenze che si pagano ancora oggi e che pagheranno, purtroppo, anche le future generazioni.

 

La Camorra non è colpevole solo perché ammazza, bensì per la mentalità che inculca nella società. La Democrazia Cristiana ed i suoi partner non è colpevole solo per i tanti imbrogli perpetrati (concorsi truccati, gare imbrogliate, miliardi sperperati e altro) ma di aver fatto nascere nell’immaginario collettivo il pensiero che tutto è dovuto, basta conoscere il potente di turno, oltre a compromessi, carriere pilotate e fortune economiche costruite solo sugli imbrogli. Lo Stato? Mai un Magistrato che indagasse con serietà: una cappa giudiziaria avvolge questa Città ed i suoi strani personaggi. Mai un accertamento finanziario su improvvisi, rapidi e strani arricchimenti. Insabbiata, ormai, la relazione dell’Ispettore della Funzione Pubblica, Vincenzo Ambrosio. Secretata la relazione della Commissione agli Atti Amministrativi. Oblìo completo sui tre gradi di giudizio che sancirono lo scioglimento per camorra del Comune di Casoria. Zero dibattiti sul lavoro fatto in questo Comune dalla Commissione Straordinaria Prefettizia.

I preti si difendono dicendo che il loro appoggio allo scudo crociato era solo ideale. Chi dimentica gli inviti fatti specie agli anziani: “vota a roce, se no fai peccato”.

Con tutto il rispetto dovuto a Nostro Signore, credo che influenzare un cittadino nella scelta di un suo voto sia un peccato grave. Un peccato che la Chiesa Cattolica e non solo quella di Casoria ha commesso in tutte le amministrazioni del dopoguerra. Specie quando candidavano parenti di Cardinali, di Prelati, di Sacerdoti. Un peccato che dovrebbero espiare: “Rimetti a noi i tuoi peccati”.

Parlare del candidato simpatico alla Chiesa toglie sacralità alla festa religiosa e distrae i fedeli dalla cura dell’anima.

Qualche anno fa ebbi l’onore di presentare l’ultimo libro di Don Gaetano Capasso, nella Chiesa di San Mauro. Ero l’unico laico tra don Mauro Piscopo, don Carmine Genovese e Monsignor Vincenzo Pelvi. La sala dedicata alla gigantesca figura del Beato Ludovico da Casoria era piena. Don Gaetano era in prima fila, mi guardava. La sua semplicità non gli faceva rendere conto del grande onore e la grande opportunità che mi aveva dato. In quella occasione, forse e lo spero scandalizzando, dissi che la Chiesa doveva vedere il Diavolo nell’approccio che gli fanno i politicanti e che avrebbe dovuto, la Chiesa, combattere il modo distorto di interpretare e applicare la politica, specie quella casoriana. Sostenni – e ripropongo l’argomento – che la Chiesa ha precisi doveri e pesanti responsabilità, avendo trascurato in questi anni la politica come veicolo di educazione sociale e umana ma prestandosi con i suoi preti e suore alla collaborazione elettorale.

Quanti di noi si sono formati nelle parrocchie? Quei banchi spelacchiati sono stati il punto di riferimento per molte generazioni. Quanti giovani, in questo modo, la Chiesa ha sottratto alla droga e alle frequentazioni pericolose?

Torni la Chiesa su quella via, che è quella retta. Lasci i candidati al loro destino, la smetta di influenzare. Il solo ricordo di Sindaci con  parenti preti e suore fa capire i disagi e il disastro di questa Città, dormitorio pubblico senza anima, periferia di Secondigliano e San Pietro a Patierno. Senza ricordare segrete riunioni di sagrestia in cambio del contributo alla Parrocchia.

Non è peccato???

NANDO TROISE.

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