Ciclo di Incontri Letterari a cura di Ugo Olivieri

Venerdì 12 Ottobre alle ore 16 presso l’Aula Magna Piovani della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II si svolgerà l’appuntamento inaugurale della seconda edizione del ciclo di incontri letterari “Scrivere la città”, ideato e curato da Ugo Olivieri e organizzato e promosso dal Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università Federico II di Napoli, dalla Facoltà di Lettere dell’Università Suor Orsola Benincasa e dal CIDI di Napoli, il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti.

Il ciclo di incontri è stato strutturato accostando ad ogni romanzo una voce o un’esperienza che vive nella realtà quotidiana gli stessi problemi che sono fatti oggetto di finzione con l’obiettivo di mostrare come, attraverso la scrittura letteraria – e quasi indipendentemente dal realismo del contenuto – si possano “mettere in

scena” i problemi endemici di ogni metropoli postmoderna. Sarà, in questo modo, possibile anche cogliere la via italiana alla globalizzazione: coglierla, però, non sociologicamente bensì letterariamente – via Benjamin, surrealismo, situazionismo e “Le città invisibili”.

 

L’ipotesi di partenza è quella di scommettere sul carattere di sintomo di alcuni testi narrativi, affidandoli a lettori “non istituzionali”, ossia non critici letterari (geografi urbani, antropologi, architetti, registi), per vedere che tipo di interpretazione può venire fuori dal confronto diretto con le opere e con i loro autori.

“Lo scopo di questa iniziativaspiega Ugo Olivieri, docente di Letteratura Italiana all’Università Federico II di Napoli ed ideatore del ciclo di incontri –  è quello di indagare come dei testi letterari, che hanno al centro della narrazione la città post-moderna (volta a volta Napoli, Bari, ma anche Trieste, Roma) siano anche un “modo di essere al mondo” – come direbbe Calvino – un momento interpretativo della forma storica della città italiana, ormai metropoli post-moderna con i suoi problemi, comuni a molte metropoli post-moderne europee”.

L’identità italiana, infatti, si è spesso fondata e formata a partire dalla città, forma specifica di organizzazione sociale ed economica che diviene anche testo, ossia “figura” dell’immaginario collettivo che si concretizza in immagini letterarie ed artistiche.

“E si tratta di un’identità – evidenzia Olivieri – che, oggi, tende, però, ad omologarsi a tante metropoli della società globale, luoghi-non luoghi, ove la quotidianità è connotata dall’anonimato, dalla perdita dei legami sociali, dalla caduta di una conoscenza reale dei luoghi, degli spazi, dei quartieri. Si tratta di città senza storia ed esposte allo stato d’eccezione, alla deprivazione del senso come condizione “normale” dell’esistenza urbana.  Ecco perché ricorrere alla letteratura significa tentare di ricostituire un legame tra le città reali e le città dell’immaginario, un legame che consenta al cittadino di sentirsi ancora integrato in uno spazio abitabile e partecipe di un bene comune”.

 

Università degli Studi Suor Orsola Benincasa

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