Parliamoci chiaro: nella società odierna si bada alla quantità piuttosto che alla qualità. Un motto, questo, valido tanto più nell’industria cinematografica dove è prioritario vendere. E’ il principio che “legittima” in un certo senso certi prodotti della più che discutibile fattura (vedi cinepanettoni, cineombrelloni e affini) trascurandone altri che, nonostante siano stati premiati dalla critica e dai festival competenti, non rientrano nella logica del “vendere ad ogni costo”.
Molto spesso l’unico modo per dare la giusta dignità a certi film è inserirli in progetti di cineforum e rassegne, che tentano di venire incontro al pubblico disposto a disertare le multisale e i suoi cartelloni che immolano la qualità sull’altare della logica di mercato. Questa controtendenza è il principio ispiratore della rassegna cinematografica organizzata ogni anno dal Cinema Plaza, sito in via Kerbaker in zona Vomero.
A parlarci di questa iniziativa, che ormai va avanti da ben dodici anni, è il Dott. Pasquale Barba, ideatore e organizzatore della rassegna assieme al Dott. Guglielmo Mirra, la cui famiglia da generazioni gestisce il teatro Diana e ora ance il cinemateatro Delle Palme.
La rassegna cinematografica del Cinema Plaza, pur nascendo come cineforum, non vuole essere una stanca ripetizione di prodotti già visti e propinati nuovamente al pubblico, piuttosto, intende farsi portatore di un progetto coerente, portando all’attenzione del pubblico quei titoli snobbati dalla quasi totalità delle sale. Tra i titoli già proposti dalla rassegna ricordiamo “La passione” di Carlo Mazzacurati, che ha partecipato alla Biennale di Venezia, “Una vita tranquilla” con un magistrale Toni Servillo, “Noi credevamo” di Mario Martone in tema con le recenti celebrazioni dell’Unità d’Italia. I prossimi spettacoli in cartellone sono invece “Il Gioiellino” sullo scandalo Parmalat e “Il discorso del re” che ha fatto guadagnare a Colin Firth il premio Oscar come migliore attore. Come sottolinea Pasquale Barba si tratta, in definitiva, di film di indubbia qualità (registica ed interpretativa) stroncati da un’economia miope che non ne sa individuare ed apprezzare adeguatamente il valore.
La rassegna si è aperta il 25 Ottobre e si concluderà il 6 e 7 giugno. Il successo che ha ottenuto negli anni la rassegna del Cinema Plaza ha reso necessario prolungare l’offerta, dapprima limitata al solo lunedì, anche al martedì, così da accontentare un pubblico sempre in aumento. Le cifre in questo caso parlano chiaro: 1600 abbonati alla rassegna e tra i 300 ai 400 posti ottenuti dallo sbigliettamento.
Un chiaro successo di pubblico che inoltre rincuora le nostre preoccupazioni sullo stato di salute della cultura in Italia in una situazione economica così difficile. Chiaramente, esiste ancora un pubblico che investe nell’intrattenimento di qualità, anche durante un periodo critico per l’economia. Il Dott. Barba a tale proposito commenta: “La storia ci insegna che, paradossalmente, è proprio nei periodi di crisi economica che la gente riscopre il cinema. Così è stato ad esempio anche nell’America del 1929, durante la grande depressione.” Naturalmente, secondo Pasquale Barba, anche il pubblico deve essere stimolato e invitato ad un gusto diverso, immune dal condizionamento perpetrato ogni giorno dalla televisione e dalla pubblicità.
Ma per ottenere risultati così positivi, va da sé che bisogna avere fiducia nel progetto e tanto entusiasmo. Lo stesso entusiasmo profuso dal Dott. Barba anche durante il suo mandato di consigliere presso il comune di Casoria. Anche in quell’occasione si tentò di organizzare, attraverso la collaborazione dell’allora Assessore alla Cultura Dama, un progetto di cineforum da realizzare nei locali della scuola media Martin Luther King. Alla nostra domanda circa un suo possibile ritorno in politica, Pasquale Barba sembra quanto mai aperto ad ogni possibilità: “La politica è un amore, una passione, un po’ come il cinema, non ci si può mai del tutto distaccare, quindi mai dire mai.” L’ impegno nella politica e la passione per il cinema rispondono ad un principio di vita molto preciso, continua Barba: “Ognuno nel proprio piccolo deve dare un contributo, anche minimo, per migliorare la società che lo circonda, in modo da avere qualcosa di positivo da raccontare alle future generazioni e poter dire “Ho fatto anche io la mia parte”.