Il mondo capovolto di Napoli, l’altra anima della città che vive sottoterra, diventa protagonista con “Sub Urbe – Emozioni sottovoce”: sabato 3 dicembre 2016 (con due repliche a disposizione, alle ore 19:15 e alle ore 20:30) l’Associazione Culturale NarteA scende nel ventre napoletano della Galleria Borbonica con un travolgente spettacolo itinerante guidato, concepito per condurre i visitatori lungo ben cinque secoli di storia, abbracciando al percorso turistico anche l’aspetto interattivo del teatro, alla scoperta delle molteplici testimonianze del sottosuolo partenopeo.
Immergersi nella “città di sotto” è un viaggio per esplorare il passato impercettibile di Napoli fino ad oggi. La fine dell’Ottocento vede le prime perlustrazioni del sottosuolo partenopeo per mano di Guglielmo Melisurgo, un ingegnere del Comune di Napoli, che comprende la necessità di acquisire conoscenze dirette sullo “strato inferiore cittadino”. È così che, con l’aiuto di Nunzio Esposito, capo degli operai addetti ai pozzi della città, si dedica all’esplorazione sistematica della rete di gallerie, canali e pozzi presenti sotto la città. Nel 1889, allo scopo di prendere parte attiva al dibattito tecnico sul sottosuolo di Napoli, Melisurgo si affretta a pubblicare un saggio cui dà il titolo di “Napoli sotterranea” e nel quale per la prima volta è fornita una precisa descrizione delle cavità e dei manufatti del sottosuolo della città partenopea.
Staccando la spina dal caos e dall’inquinamento di “sopra”, il pubblico potrà addentrarsi nel silenzio delle meravigliose grotte di tufo giallo: un vero e proprio coinvolgimento nella storia, un viaggio nel tempo per incontrare personaggi d’altre epoche, che interpreteranno le vicende vissute nell’ombra delle viscere di Napoli. Si entra nella Sub Urbe, accompagnati da una guida esperta del sito a cui si alterneranno gli attori professionisti Bruno Barone, Sergio Del Prete, Irene Grasso e Valeria Frallicciardi che, vestiti in abiti d’epoca, daranno vita agli avvenimenti e ai personaggi di un passato non solo leggendario ma anche storico.
Palcoscenico d’eccezione sarà questo percorso sotterraneo, commissionato il 19 febbraio del 1853 da Ferdinando II di Borbone all’architetto Errico Alvino per collegare il Palazzo Reale con la Caserma “Vittoria”, in modo da permettere un attraversamento militare in difesa della reggia e una via di fuga per salvare i monarchi in caso di un eventuale pericolo. Napoli era stata scavata prima dai greci e dai romani che avevano adoperato il tufo giallo per costruire le abitazioni, collegando poi le varie cave sottostanti con dei cunicoli al fine di incanalarvi le acque del Serino e trasformarle in cisterne. Nella ricostruzione del passato, il primo uomo moderno che si calò nelle viscere della città per ricavarne uno studio meticoloso e particolareggiato, individuando circa cinquemila rifugi nella roccia tufacea, fu proprio Guglielmo Melisurgo: l’ingegnere realmente esistito sarà il personaggio che guiderà il pubblico lungo le cavità-ricoveri che salvarono la vita di migliaia di cittadini durante le Seconda Guerra Mondiale.
L’appuntamento è presso l’ingresso in Vico del Grottone n° 4 della Galleria Borbonica – ossia, la seconda traversa a sinistra salendo via Gennaro Serra, zona piazza Plebiscito –, mentre la fine del percorso prevede l’uscita in via Domenico Morelli, all’interno dell’omonimo parcheggio. Per partecipare, la prenotazione è obbligatoria al 3397020849 – 3346227785. Costo € 15,00 adulti.