Noi non ci stiamo. È inconcepibile constatare le condizioni in cui la nostra città è ridotta a versare: da semplice dormitorio anonimo a terra di nessuno e polveriera. Non è plausibile accettare questo stato delle cose, e già troppe occasioni sono andate perse, mentre un’eco di straziante disperazione squarcia in due il cielo, le piazze, le parole. La storia recente e meno recente della nostra terra è costellata di tragici episodi: chi non ricorda l’edicolante assassinato a
colpi di pistola, o i due carabinieri falciati durante una rapina ad una banca? Ferite recentissime e ancora aperte, a cui va aggiungersi la sciagura che ha colpito il barista Andrea Nollino. Ma dopo il pianto, come può reagire una città alla scomparsa dei suoi figli? Non certo con le semplici parole di cordoglio, o la solidarietà estemporanea. Occorre intervenire in modo deciso per porre fine a questa scia di sangue, restituire un minimo di serenità ai nostri concittadini, che legittimamente non possono considerarsi al sicuro o tranquilli nell’uscire di casa, percorrere le strade, compiere anche i più semplici gesti quotidiani. Non possiamo lasciare che Casoria diventi un Far West per sfidarsi a duello o regolare un conto; non possiamo trasmettere l’immagine di una popolazione debole, che si china e si rassegna a convivere con la malavita e la criminalità; non possiamo accettare che i nostri fratelli vivano nel terrore e nel disagio. Già troppi sono i problemi che affliggono la nostra collettività, troppi i sacrifici, troppi gli impedimenti: ed è sconfortante che se ne debba parlare solo in ricorrenza di circostanze tragiche come questa. Ma quanto accaduto la mattina del 26 Giugno è emblematico di una città che si risveglia fragile, impaurita, sola.
Questo noi chiediamo: non lasciateci soli. Non vogliamo un conforto di qualche ora, né frasi di circostanza. Il dolore, per quanto lacerante, sfuma e passa. Le assenze restano.
Non dobbiamo permettere che questa città muoia lentamente. Occorrono fin da subito provvedimenti urgenti ed incisivi. Non ci riferiamo soltanto ai sistemi di videosorveglianza o a qualche agente in più per strada, perché l’illegalità non si combatte senza una vera e propria rivoluzione culturale, che parta dal basso e sappia estendersi a macchia d’olio in ogni strato della società. Occorre giustizia, occorrono regole più chiare e severe, ma soprattutto occorrono una cura e una dedizione costante alla salvaguardia del territorio tramite un’azione coesa e compatta di sensibilizzazione e contrasto. Siamo stanchi di assurgere agli onori della cronaca solo per episodi negativi. Incitiamo pertanto l’amministrazione, il sindaco, l’assessore alla sicurezza, ed il consiglio comunale, fin da subito, a lavorare assiduamente e senza soluzione di continuità a tutti i provvedimenti necessari a ripristinare le condizioni di vivibilità e dignità per i cittadini di Casoria.
Pertanto, i Giovani Democratici, nell’esprimere la vicinanza alla famiglia Nollino, aderiscono all’iniziativa lanciata da Libera Contro le Mafie, prevista per venerdì 29 Giugno, alle ore 18.00, presso il Municipio di piazza Cirillo, ed invitano i partiti, le associazioni, le sigle sindacali, e la cittadinanza intera, a fare altrettanto e a dare un segno tangibile di civiltà ed umanità a tutti, a chi ci è accanto e combatte assieme a noi, così come a chi ci vorrebbe inermi e silenzioni, pensando erroneamente di poter plagiare l’esistenza umana col terrore e la violenza.