Un consiglio comunale estenuante (durato circa dieci ore), noioso e caotico.
Così è stata apostrofata, da coloro che vi hanno preso parte, l’ultima seduta di consiglio tenutasi lo scorso lunedì.
I punti all’ordine del giorno: la modifica del Regolamento del Consiglio Comunale – Art. 11 -, e l’istituzione della Commissione Consiliare Permanente – Art. 19 del vigente regolamento -. Ma dopo una sospensione, durata ben oltre il previsto, l’ingranaggio della solita giostra si è messo in moto.
Siamo stufi anche noi di ripetere sempre le stesse cose, e siamo davvero amareggiati di dover scontentare i commentatori della domenica mattina. Probabilmente, però, non è chiaro che qui non si tratta di fare polemica sterile, di preferire un colore politico, un partito, persone o personaggi; di essere come delicatamente qualcuno ci definisce “marchettari”. A noi non entra nulla in tasca, siamo semplici
collaboratori di un free press.
Non facciamo gli “gnorri” liquidando i problemi con la, sempre a portata di mano, parolina magica “polemica”. Il nocciolo della questione è vivere serenamente, senza doverci anche preoccupare dell’improduttività della vita politica.
E’ come la monnezza di cui si parla sempre, se c’è un problema va ripetuto fino alla nausea! Chi è felice così, chi si accontenta e gode, può tranquillamente voltare pagina o leggere meno “spazzatura”.
Digressioni a parte, anche questa domenica, diventa dunque inevitabile chiedersi da liberi cittadini: Ma non si doveva puntare sull’inizio di una nuova stagione politica? Sono già stati dimenticati i buoni propositi? E dove sono finiti i moralismi che muovevano alcuni esponenti di centro sinistra quando ad amministrare erano altri? Ricordate i fiumi di inchiostro spesi a bacchettare la vecchia amministrazione? Oggi, quelle parole non valgono un fico secco!! Tragicomici erano i “vecchi”, scaltri e litigiosi i “nuovi” – che di nuovo hanno poco o nulla -.
Per tornare al consiglio, infatti, parte della maggioranza (Api, Fli e Noi di Arpino) e dell’opposizione (N.P.S.I., Nuova città, Casoria in positivo e PDL), ha deciso, ad un certo punto, di abbandonare l’aula.
Soltanto in maniera parziale si è riusciti ad apportare significative modifiche al regolamento, quando…ciliegina sulla torta…il consiglio è stato interrotto per la mancanza del numero legale!
Che qualcosa già non funzioni? Siamo alle prese con le solite beghe personali? In termini di ritorno di immagine, non ne esce affatto bene questa amministrazione. Coloro che hanno seguito il consiglio, attraverso i nuovi strumenti del comunicare, parlano di uno share già in calo.
In un momento così difficile, di stanchezza e malessere patologico per tutti la politica non “rinnova”, si azzuffa e rimane ancorata ai vecchi schemi. «Che non abbiano capito il senso del loro mandato? – Sfogano i giovani che seguono dalle pagine di facebook -».
Sarà quel che sarà, «al momento – annuncia alla fine del dibattito fiume -, il giovane consigliere di opposizione Emilio Polizio -, sono passate soltanto alcune riforme importanti: come la riduzione della commissione e dei loro membri, tempi più certi di licenziamento per i progetti; mentre ancora sul tavolo rimangono la rappresentanza dei partiti minori nelle commissioni e le giustifiche dal lavoro».
Noi siamo qui ad aspettare che tutto fili liscio, in attesa di poter gridare: “Evviva Casoria sta cambiando!!” Semplicemente: lo desideriamo per noi, lo pretendiamo per i nostri figli.
Daniela Iavolato iavolato.casoria2@libero.it