In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Oggi festeggiamo il dono del corpo e del sangue. Il corpo e il sangue sono il memoriale, il fare memoria. E’ importante lavorare sulla nostra memoria, sulla nostra storia. Riguardare indietro come Mosè e rivivere il percorso che si è fatto. In certi momenti non sapevamo cosa fare, ci siamo sentiti perduti. Come abbiamo superato? Quante volte Dio è intervenuto nella nostra vita e non ne abbiamo memoria. Di cosa viviamo veramente, siamo sicuri che le cose per cui ci affanniamo è veramente necessario? Quante cose nella nostra vita ci sembravano importanti e poi ci siamo accorti che in fondo non erano così importanti. Allora Gesù ci parla di cibo, di pane, cioè di cose che servono per la sopravvivenza. Gesù parla di quello che assolutamente ci necessita per vivere. Chi vive di vita vera è in pace con se stesso e con gli altri. L’ansia, la depressione, il brontolare continuo, il ci manca sempre qualcosa…, non è da cristiano, non è da gente di fede. Quale pane mangiamo, quale pane cerchiamo. I nostri pani quotidiani, i soldi, il lavoro, la reputazione, dove ci porteranno. Sicuramente non a vivere già sulla terra una dimensione di eternità. In ogni deserto della nostra esistenza c’è sempre la manna che cade dal cielo, il cibo. La provvidenza di Dio che non viene mai meno. L’eternità è uno stato interiore di chi vive sapendo che in qualsiasi difficoltà possiamo trovarci Dio c’è e ci sostiene e mai ci farà mancare il suo intervento.