Dalla promessa rivoluzione Copernicana alla restaurazione dell’età del baratto

Il sindaco Carfora ed il dominus, per tenere in vita la loro fallimentare esperienza politica ed amministrativa, reclutano altri  due consiglieri, barattando il loro voto sul bilancio con incarichi e promesse.

Dopo aver già imbarcato  l’ex sindaco e candidato PDL Ferrara ed il consigliere della lista del sen. Nespoli, Cerbone, l’Amministrazione Carfora acquisisce altri due consiglieri dell’opposizione, questa volta di lungo corso, Pugliese e Capano, già distintisi per il salto della quaglia nella passata amministrazione.

L’aggravante è che tale operazione è avvenuta in consiglio comunale, dopo che i due consiglieri, Capano e Pugliese, avevano bocciato,  insieme all’opposizione, due delibere integrative  del documento di bilancio previsionale : le tariffe IMU e la ricognizione degli immobili da alienare.

Per il bene del paese, Capano e Pugliese con un autentica capriola, si sono rimangiati tutto quanto detto e sottoscritto in comunicati ufficiali  e  grazie

ad  una improvvisa folgorazione, avvenuta nelle stanze attigue alla sala consiglio, hanno determinato con il loro voto, più quello di Ferrara e Cerbone, l’approvazione del bilancio di previsione 2012 : voti favorevoli 13 contrari 12.

 

Un distratto Carfora, incurante delle defezioni, prima del Partito Democratico e poi di due consiglieri dell’API, e sollecitato ad andare avanti dai cespugli IDV, FLI e Arpino, seguono asetticamente e pedissequamente il Sindaco che si dichiara, in Consiglio Comunale, pronto a continuare la sua esperienza, per non  piegarsi a ricatti.  I ricatti di chi? Perché Carfora se ha ancora la capacità di trovare un attimo di rinsavimento non denuncia non solo alla pubblica opinione ma anche agli Organi competenti azioni penalmente perseguibili?

Forse al Sindaco Carfora ed al suo manovratore politico sfugge che il PD scegliendo di non condividere questo modo scellerato di fare politica ha rinunciato volutamente alla legittima rappresentanza politica – amministrativa conferitagli dai cittadini elettori ed è l’unico partito di Casoria in grado di difendere gli interessi dei cittadini, non avendo nessuno da difendere o proteggere.

La verità è che questo sindaco  pur di mantenere la poltrona, ha  scelto da tempo di fare la comparsa, lasciando   il ruolo di primo-attore al suo dominus Casillo, che ancora oggi, dopo essere stato sonoramente bocciato come candidato sindaco dai cittadini di Casoria,  utilizza  le nomine, gli incarichi, le consulenze dell’amministrazione per galleggiare e mantenere la gestione del potere.

Basta scorrere i nomi dei beneficiari; non c’è una indicazione che non sia di parenti, trombati politici, fidanzati ed  amici di consiglieri “affidabili” secondo il Casillo pensiero, o che non siano riconducibili direttamente a Casillo ,il quale protegge a spada tratta, nella sua infinita bontà, anche quegli assessori che, pur sfiduciati dal proprio partito, si mostrano a lui devoti.

Una cosa è certa, a pagare le spese della inconsistenza ed incapacità di Carfora, e della sete di potere di Casillo, saranno i cittadini che hanno creduto nella rivoluzione promessa in campagna elettorale e, presi in giro, assistono alla restaurazione della delle vecchie pratiche politiche  che comportano  solo  degrado etico, culturale sociale per la nostra  comunità , la quale per salvarsi dovrà ritrovare la forza e le ragioni politiche per cacciare i mercanti dal Tempio e recuperare la necessaria capacità per sconfiggere  questo seme di malapolitica .

La mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Comunale Fuccio rappresenta il primo tassello di una nuova architettura amministrativa che vede alla presidenza del Consiglio Stefano Ferrara ex Candidato Sindaco PDL, all’assessorato all’urbanistica un rappresentante del consigliere Pasquale Pugliese, qualche dirigente o qualcos’altro all’esperto consigliere Capano e…..ecc.

Questa è una triste rappresentazione di una città e di una classe dirigente senza futuro . Quando gli interessi personali  annientano gli interessi collettivi  si passa ad una fase di degrado stabilizzato che permea nei gangli della nostra società urbana  e ci consegna un film identico a quello dell’ultimo consiglio comunale.

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