Sono stati resi noti dall’ARPAC i dati sulla qualità dell’aria dopo il violento incendio che ha disturbo un capannone di un’azienda che si occupa della lavorazione dell’alluminio.
L’incendio che si è sviluppato a Casoria è stato controllato dall’ARPAC a partire dalle ore 7.30 del 14 febbraio con una valutazione della qualità dell’aria e delle condizioni meteoambientali, con sopralluoghi sul
sito e con l’installazione di un campionatore per le diossine e di un laboratorio mobile a partire dal pomeriggio.
L’evento principale ha avuto una durata di 3 ore dalle 7:00 alle 10:00 ed ha avuto effetti su un’area vasta con dispersione degli inquinanti verso SW fino a Nisida e al Golfo di Napoli. La diffusione su ampia scala ha
favorito la diminuzione delle concentrazioni di inquinanti nelle aree distanti dal sito dell’incendio con concentrazioni orarie misurate al di sotto dei limiti di legge in tutte le stazioni della rete fissa di monitoraggio
della qualità dell’aria.
La stazione di misura di Casoria e il laboratorio mobile nei giorni 14 e 15 febbraio fino alle ore 10:00 non hanno misurato valori superiori alle soglie normative applicabili per quanto riguarda le concentrazioni di
NO2, CO, polveri sottili e benzene. Tuttavia a scala locale nelle fasi iniziali dell’incendio si è verificata la
dispersione di fumo nelle immediate vicinanze del sito, mentre nelle fasi successive è avvenuta la
dispersione locale di inquinanti emessi dal materiale in fase di spegnimento.
L’ARPAC continua a seguire costantemente gli sviluppi dell’incendio che comunque attualmente presenta
combustioni minime residuali.
Nella prossima settimana saranno diffusi anche i risultati delle misure di diossine determinate in laboratorio a
partire dai campionamenti ad alto volume iniziati il 14 febbraio.