Giri di valzer, spudorati cambi di casacca: una campagna acquisti a caccia delle prossime candidature.
Più che a una formula politica nuova, a Casoria il Grande Centro fa pensare ad una antica legge fisica, quella dei vasi comunicanti. Da Udc a Api, da Nuova Città ad Api, il Nuovo Psi, Città Nuove, dal Pd all’Api, da Azione Giovani al Pdl, dal Pdl alla Giovane Italia e tanto altro, è tutto un travaso, reale o annunciato, di amministratori, iscritti e riciclati dall’ex Balena Bianca.
Emblematico fu il caso di Stefano Ferrara. Smesso di fare il Sindaco, “dovette” lasciare anche il suo partito, il Pdl, il grande contenitore di gomma che ha mischiato i socialisti di Craxi con i democristiani, aggiungendoci, poi, gli ex missini di An. E’ stato il candidato Sindaco del Pdl. Il tempo di farsi eleggere consigliere comunale. Oggi è dirigente nazionale della Democrazia Cristiana. Tutti profilavano un esodo consistente verso il Partito Democratico, anche, a loro dire, per far fronte alla espansione dell’Api, che a Casoria prende voti come in nessuna parte d’Italia e come ben gli riconoscono Cicciotto Rutelli e Bruno Tabacci. Più che un sociologo, esperto di flussi elettorali, è più che realistico affidarsi ad una celebre battuta di Totò (è la somma che fa il totale) per comprendere che i movimenti in corso restano confinati nell’ambito dei partiti nati sulle ceneri della DC: la somma di iscritti e voti è sempre la stessa.
L’Udc è presente in consiglio comunale con due anime: una favorevole all’Amministrazione Carfora, rappresentata da Andrea Capano, un consigliere comunale caro a Carmine Mocerino, Biagio Iacolare, Pasquale Sommese e, sembra, anche al Presidente Ciriaco De Mita e l’altra, con Emilio Polizio, che, insieme e con
Carlo Tizziani, la pensano in maniera completamente opposta.
Il giovane Emilio, figlio di Ciccio Polizio, sta cercando di arruolare nuove truppe, pronte ad applaudire, proprio l’Udc, un partito questi tra i tanti figli illegittimi del Biancofiore.
Peccato solo che papà Ciccio è stato lasciato da tanti di quelli che, grazie a lui, sono diventati potenti o anche Sindaci.
La presenza della famiglia Polizio in Consiglio Comunale continua a suscitare molte speranze e altrettanti interrogativi. Lui spera ancora di creare il Grande Centro. Gli interrogativi sono quale lato preferisce del Centro: il centro destra o il centro sinistra?
A proposito di ex, alla corsa verso Poltrone non mancherà Giosuè De Rosa, tornato con incarichi provinciali nel Partito Democratico, un altro nostalgico della DC pigliatutto, che spera nell’adesione al suo partito di navigatori e consiglieri comunali.
I problemi non finiscono qui. A Casoria, nel gioco dei vasi comunicanti, resistono antiche ruggini: fra Polizio e Casillo e ritornano vecchie amicizie, quella tra Casillo e Pugliese e tante altre ruggini nuove (anche …. in famiglia) che poi vi racconteremo.
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Nuova toponomastica per ricordare i cittadini più illustri
di Nando Troise
Nuovi nomi alle vie cittadine, sono stati attribuiti negli ultimi anni a tantissime strade, sostituendo i provvisori I, II o III traversa. Una delibera della Commissione Straordinaria del 26/09/2007 ha decretato questo passaggio e scelto i nomi nuovi da usare per individuare le vie. Nomi, quasi tutti, di cittadini casoriani che a loro modo hanno lasciato il segno, un ricordo, o contribuito con le loro azioni a scrivere il nome di questa città su un piccolo pezzetto di storia.
La decisione di rinnovare la toponomastica cittadina è scaturita naturalmente, in conseguenza del fatto che, con l’incremento edilizio degli ultimi anni, molte nuove strade, sia pure private, come previsto dal Regio decreto legge del 10.05.1923 n. 1158 convertito nella legge n.473 del 17.04.1925, devono avere un nome.
Per la scelta degli stessi è stato ritenuto idoneo l’elenco elaborato, a tale scopo, dall’Ufficio Toponomastica.
Non una sola donna nell’elenco dei nuovi toponimi. Solo uomini: nomi più o meno noti: vecchi politici, combattenti di guerra, caduti sul lavoro, letterati o poeti. Casoria, usando i loro nomi per la toponomastica, ne manterrà vivo il ricordo.
Nella zona poderale di via Mario Pagano troviamo Antonio Pennasilico, perseguitato politico casoriano (1898 – 1967), il cui nome individuerà l’ex VIII traversa Mario Pagano. Le altre traverse, sempre di Mario Pagano, porteranno i nomi dei martiri della Repubblica Napoletana: i Generali Pasquale Matera e Francesco Federici. Nella stessa zona altre due strade avranno presto un nome umano: la V traversa diventerà via Giuseppe Abamonti, politico, magistrato, membro del governo della repubblica napoletana (1759 – 1819) e la VI, via Antonio Toscano, patriota estremo difensore della repubblica napoletana.
La zona che maggiormente è stata interessata dalle novità toponomastiche è quella intorno via Indipendenza: le sue vie verranno intitolate ai martiri per la libertà della Repubblica Napoletana: Giuliano Colonna, Filippo De Marini, Raffaele Iossa, Ferdinando Pignatelli, Ettore Carafa, Gennaro Serra, Francesco Conforti.
La zona con meno cambiamenti è la Sannitica: infatti la traversa IV Novembre diventa via Martiri delle Foibe (strage di cittadini che manifestarono il loro attaccamento alla Patria italiana).
Altri due casoriani vedranno i loro nomi all’inizio della VI traversa, l’Avvocato Mauro Ferrara; la VII con il radiologo Vincenzo Muto.
La Zona Lufrano di Arpino porterà, sulle sue traverse, i nomi di molti martiri per la libertà della Repubblica Napoletana: Nicola Fiorentino, Carlo Mauri, Nicolò Lubrano, Gaspare Pucci, Gianbattista De Simone, Nicola Neri e Pietro Nicoletti.
La toponomastica è sicuramente una cosa molto seria ed un segno di civiltà.