Domani 70 licenziamenti in Selfin

“Domani, presso il Ministero del Lavoro, diverranno definitivi, a meno di colpi di scena, 70 licenziamenti in Selfin di laureati e diplomati, gia’ in cassa integrazione da 26 mesi. Si tratta di una vicenda, tra tante, di cui si e’ occupata anche la magistratura penale”. Ad affermarlo, e’ Vincenzo Ruggiero (Idv), segretario cittadino di Napoli dell’Italia dei Valori.

“Il tavolo aperto da 7 anni presso il Ministero dell’Industria non ha prodotto alcun risultato. La Regione Campania, dopo anni in cui e’ stata a guardare, solo di recente ha mostrato una qualche attenzione. La societa’ Selfin -spiega Ruggiero- impiegava 400 dipendenti tutti nel Mezzogiorno, la maggior parte dei quali in Campania, tra Napoli e Caserta, ed era di proprieta’ totale della Ibm. All’avanguardia nei servizi informatici vantava clienti di primissima importanza come Enel e Presidenza della Repubblica”.

 

 

“Quando nel 2005, per ragioni a tutt’oggi oscure, Ibm decideva di vendere, iniziava il calvario. La prima societa’ acquirente, Metifin di Milano, falliva in pochi mesi e il proprietario arrestato. La seconda vince una gara bandita dal Ministero dello Sviluppo nel 2007. Si tratta della Comdata di Torino, 5.000 dipendenti. Questo secondo passaggio di proprieta’ finisce con la messa in liquidazione di Selfin nel novembre 2009 -racconta l’esponente Idv-. Il liquidatore e’ un commercialista di Milano di cui di recente ha parlato la trasmissione le Iene poiche’ oggi e’ liquidatore di Blockbuster. Il compenso richiesto per i suoi ‘servigi’ in Selfin pare superi il milione di euro!”

“Il liquidatore consegna la societa’ al gruppo Gpi di Trento e accede al concordato preventivo presso il tribunale di Torino. La Gpi assume neanche 30 lavoratori in Campania ma rileva contratti in importantissimi enti pubblici come Asl Napoli 1 -spiega-. La maggior parte dei 400 lavoratori ha trovato da sola altre collocazioni. >L’impegno di Cgil e Cisl non e’ riuscito ad evitare questo epilogo. >Persone tra i 40 e i 50 anni che non agganciano la pensione neanche dopo gli anni di mobilita’ rischiano il baratro totale”.

“Dopo aver mantenuto le proprie famiglie con 800 euro di cassa integrazione adesso si aggrava lo scenario con i licenziamenti >intimati dai curatori del concordato. In queste ore drammatiche e decisive si fa appello alle istituzioni locali e nazionali perche’ >facciano tutto quello che possono per evitare questa ulteriore tragedia”, conclude il segretario Idv

Share This Post