Si è svolto questo pomeriggio presso la biblioteca Comunale un incontro sulla legalità che fa parte di una serie di appuntamenti organizzati dall’Amministrazione, per sensibilizzare i cittadini su temi importanti che riguardano la nostra società. L’incontro che è stato presieduto dal presidente del comitato consultivo della Biblioteca prof. Ludovico Silvestri, ha visto l’autorevolissima presenza di Don Tonino Palmese, referente dell’associazione Libera in Campania, nonchè di Bruno Vallefuoco, padre di una vittima innocente di camorra e facente parte del comitato delle vittime di camorra. Don Palmese ha sottolineato come oggi il termine “legalità” sia inflazionato e che tale termine non può essere solo fonte di belle parole e buoni propositi, ma che la legalità vada costruita con atti concreti, insomma vi è la necessità di essere militanti e soprattutto vigilanti della legalità.
Dopo Don Palmese, ha preso la parola Bruno Vallefuoco, padre di Alberto, il quale 12 anni fa è stato vittima innocente di un agguato di camorra. La colpa di Alberto è stata quella di essersi trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato e scambiato per un affiliato di un clan è stato travolto da una raffica di proiettili assieme a due amici. L’intervento di Vallefuoco è stato molto intenso, “c’è la necessità di riscoprire i valori veri della vita, molto spesso i ragazzi si lasciano trasportare dalla futilità delle cose, perdendo di vista i veri valori”. La campania, continua Vallefuoco, “oltre ad essere diventata la regione dei rifiuti, ha anche il triste primato di essere la terra in cui vi sono maggiori vittime innocenti di criminalità organizzata”. L’ennesimo, triste primato. Dobbiamo registrare che un evento così importante, ha visto la partecipazione di pochissime persone, e la cosa desta rammarico, perchè aldilà del fatto che il tema è comunque importante, ha inoltre visto la partecipazione di chi, pur avendo subito un grande dolore, cerca di portare avanti battaglie non personali, ma per la società intera. E’ un caso unico inoltre, che l’amministrazione prima organizzi eventi del genere e poi non presenzi con nessuno dei suoi esponenti. Forse basta intitolare a Falcone e Borsellino la biblioteca Comunale per sentirsi sensibili al tema della legalità. Magari ascoltando le parole di Don Palmese la prossima volta ci sarà una maggiore presenza, in quanto per essere miltanti, le istituzioni in primis devono fare la loro parte presenziando, almeno, a tali eventi. Chiudiamo con una notizia positiva, abbiamo finalmente visto i famosi 1.500 volumi, parte dati dal presidente dell’ Aias Giacometti, che facevano parte della vecchia biblioteca, altri facente parte di donazioni, di comuni cittadini, questi ultimi di sicuro più sensibili rispetto a chi li governa.