Grazie a Roberta Attanasio Casoria si distingue al premio Hombres itinerante

 Si è svolta nel pomeriggio del 18 giugno a Rocca di Botte (AQ) la premiazione per il premio letterario organizzato dall’associazione Hombres, che prende il nome da un personaggio di un piccolo borgo abruzzese, Fulvio Palombo, il cui soprannome era Hombres.
Prima classificata nella sezione poesia alla XII edizione di questo concorso è stata Roberta Attanasio, residente a Casoria, la quale si è distinta per la poesia “
Vespro”.
“Giunta è la sera d’un tardo meriggio
Tinte violette alle porpore intrise.
Lunghi tratteggi mi paion d’inchiostro
Da un calamaio rivolto versati.”

Roberta è laureata in Lettere Moderne e attualmente frequenta la facoltà di Filologia Moderna presso la Federico II di Napoli.
La sua passione per poesie e racconti non è recente: numerose le sue pubblicazioni, tra cui quella della poesia “Fendeva lieve la barca nel vespro” sulla raccolta “Tra un fiore colto e l’altro donato” (Aletti Editore),
e di un racconto breve e di due poesie sul Corriere dello spettacolo. È inoltre coautrice della silloge poetica Euritmie, edita per la casa editrice Aracne.
Altro coautore della silloge del 2015 è Salvatore di Marzo, nato a Napoli, laureato alla facoltà di Lettere moderne alla Federico II. R
edattore di articoli di recensione teatrale o di eventi del capoluogo campano presso riviste telematiche registrate ( “Eroica Fenice | La rinascita della cultura”, e “Teatro.it | Informazione) ha anche pubblicato articoli di argomento letterario sulla nascente rivista “Grado Zero | Rivista culturale online”.
Come Roberta, Salvatore ha una grande passione per la scrittura sia in prosa che in poesia, e ha pubblicato opere quali il breve testo “Biografia “semiseria” di Massimo Troisi” per la raccolta “L’opera che Troisi non ha mai scritto. La sua poesia “Il viandante” ha ricevuto una menzione speciale per la sezione Poesia alla XII edizione del Premio Hombres itinerante.

Seguirò

gli infiniti cammini

lungo la vita,

gli interminati

binarî delle desuete

ferrovie,

lasciando i ceppi

riarsi dei padri,

le braccia mormoranti

delle selve

tendere invano alle stelle.

 

Lascerò

i volti sconosciuti,

e li conoscerò sorridere

in sogni antichi.

Guarderò in viso il cielo,

la luna, il sole,

e le stelle infinite.

 

E mentre scorgerò commosso

all’orizzonte

danzare la malinconia,

carezzato dal vento amico,

viandante solitario,

ma con il cuore colmo

dei miei cari dolori,

e dei miei cari affetti,

ancora

camminerò

e andrò

nell’alba

lontano.

 

Le nostre più grandi congratulazioni vanno quindi a Roberta e Salvatore, che hanno permesso a Napoli – e soprattutto a Casoria!- di raggiungere un importante traguardo sulla scena culturale nazionale.

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