In una città dove sembra che si discuta soltanto di politica e spazzatura, parlare del vibrante e colorato mondo dell’arte appare un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Ancora di più se l’artista in questione costituisce una di quelle “eccellenza casoriane”, di cui tanto abbiamo parlato nel nostro giornale: personalità nate e cresciute nella nostra cittadina e che hanno conquistato fama e successo su scala nazionale e internazionale.
Questa settimana parliamo del maestro Enzo Marino: pittore, scultore e “performer” di accreditata fama, le cui opere (una selezione di cinquanta lavori tra tele e sculture) saranno esposte allo Stadtmuseum di Erlangen (Germania) dal 24 settembre al 28 ottobre 2011 all’interno della mostra “I tempi mitici/Die Mythische Zeit”. Una collaborazione con la Germania, questa, non di certo nuova
per l’artista casoriano che ha avuto modo più volte nel corso della sua carriera di esibire le proprie opere in terra tedesca: a Berlino nell’1987,1998 e2003, a Norimberga 1998, e ad Erlangen nel 1993.
Si tratta di un’affinità elettiva, ci spiega Marino, fondata su una differente sensibilità verso l’arte e gli artisti, forse dimenticata nel nostro Paese. In Germania Marino non ha incontrato soltanto il favore della critica ma anche un terreno fertile per la sperimentazione sincretistica tra le diverse forme d’arte (musica, pittura, danza) nonché l’ammirazione di molti giovani artisti, che si sono ispirati allo stile del maestro casoriano.
“I Tempi Mitici” , che Enzo Marino vuole veicolare con le sue opere in esposizione ad Erlangen, sono un tempo fuori dal tempo dove coesistono passato, presente e futuro. È il bagaglio di aspirazioni, speranze, paure, fantasie che ogni uomo porta con sé e dentro il quale si rifugia, proprio per sfuggire all’ineluttabilità dello scorrere del tempo. Ma i tempi mitici sono anche il contenitore di simboli e immagini che appartengono alla nostra storia personale ed universale, i segni tangibili della tradizione e della cultura che ci caratterizza.
Storia e tradizione sono i temi centrali di un altro progetto di Marino: una serie di racconti su Casoria. L’idea nasce fin dagli anni ‘70, quando l’artista chiese a diverse persone di Casoria di scrivere un racconto sulla città per comporre un affresco collettivo della storia cittadina. Il progetto non riuscì a concretizzarsi allora ma non fu mai abbandonato da Marino, che vi è ritornato a seguito di un episodio singolare: il ritrovamento di un carteggio che racconta di una Casoria segreta, esoterica, divisa sempre tra forze contrastanti che vogliono distruggerla e salvarla. La scoperta di questa storia sconosciuta della sua città natale ha dato nuovo spunto a Marino, che si è dedicato alla “costruzione e ricostruzione” del passato mitico e tradizionale di Casoria, rielaborando ricordi, leggende ed esperienze. Anche qui, come nelle opere pittoriche e scultoree, si tratta di recuperare un tempo mitico, trascorso ma sempre presente nell’immaginario della collettività.
Il confronto con la realtà casoriana, a questo punto, è d’obbligo. Come ha accolto e accoglie Casoria, uno dei suoi figli più in vista? Enzo Marino, tra il serio e il faceto, cita un vecchio detto casoriano “Casoria è amante dei “furastieri”. Non riesce ad apprezzare i propri uomini più valenti.” Marino lamenta, infatti, la mentalità spesso provinciale delle istituzioni,la loro insensibilità verso l’arte e la cultura, la sordità nei confronti delle proposte dell’artista. Questo è quanto accaduto finora, chissà che la nuova amministrazione si dimostri più attenta verso le molteplici e variegate realtà artistiche della nostra città e dia segni di risvegliarsi dal letargo culturale in cui ha versato per troppo tempo.