Eppur ti amo. Un amore non corrisposto.
È questo il titolo del monologo di Andrea Cerasuolo e Carlo Conte (ed. Giannini) che verrà recitato giovedì 26 settembre 2013 ore 18.00 a Napoli in Città della Scienza – Sala Saffo, seguito da una tavola rotonda sul tema del rapporto uomo-Dio a cura di INCIPIT centro studi letterari – con il Patrocinio Morale del Presidente della Regione Campania. L’evento partecipa al programma ufficiale dell’European Year of Citizens 2013 (Anno Europeo dei Cittadini 2013) in riferimento al quale è previsto un esplicito cenno agli articoli della Costituzione
Europea riguardanti specificamente la tutela della famiglia e della salute dei cittadini europei. Recita il monologo Pietro Pignatelli (Attore e regista); Introduce il dibattito: Ermelinda Federico (Direttore di INCIPIT – centro studi letterari); Relazionano: Antonio D’Ambrosio (Psichiatra-Psicoterapeuta – Dirigente medico AOP – Seconda Università degli Studi di Napoli); Marco Luongo (Criminologo – Presidente di AliudCrimen); Francesco Esposito (Direttore Ufficio Pastorale Carceraria – Arcidiocesi di Napoli); Modera la discussione: Massimo Enrico Milone (Direttore di Rai Vaticano); Interviene per un saluto l’Ill.mo Console Onorario di Albania, Claudio Panarella (Presidente dell’I.C.R.I. – Istituto di Cultura e Relazioni Internazionali); Presenti gli Autori: Andrea Cerasuolo e Carlo Conte; Tecnico audio e luci: Fabiano Santoro. Al termine sarà offerto un aperitivo. La partecipazione è consentita con invito o biglietto, previa registrazione. Per informazioni sulle modalità di prenotazione, scrivere a: eventi@incipitweb.itIl sottotitolo dell’opera focalizza il tema centrale: “un amore non corrisposto”, quello tra il giovane protagonista e Dio. Un amore delirante e deviante che si fa rinuncia; che non ammette concorrenza,
totalizzante e possessivo; che chiede l’esclusiva e per questo pianifica ed esegue l’eliminazione di tutti i familiari, rei di sottrarre l’attenzione divina; finché, restando Dio – comunque – sordo e muto alle azioni scellerate, la determinazione ad essere considerato sfocia nella soppressione del sé. La narrazione dei fatti procede sistematicamente: gli autori iniziano introducendo il problema, mentre il passaggio letterario da un omicidio all’altro risulta efficacemente intervallato dalla frase:
In fondo volevo solo che ti accorgessi di me…
Il tema dell’opera è trattato con arguzia e ironia, pertanto il testo ben si presta a farsi monologo sulla scena teatrale; può, inoltre, essere variamente analizzato negli aspetti letterari, pedagogici, criminologici, psichiatrici/psicoterapeutici, di orientamento cognitivo/comportamentale: di certo costituisce lo spunto per un ampio dibattito culturale e sociale che da qui prende il via.