Il Migliore Aiuto per la Prevenzione
Il laboratorio di “Analisi Cliniche ASA” del Dr. Salvatore Marino da trent’anni è in grado di offrire le tecniche più avanzate per la diagnosi sul suolo casoriano. L’alta tecnologia fa del Laboratorio “Analisi Cliniche ASA”, sito in via Pio XII n°8, un laboratorio sempre attento alla qualità e disponibilità nei confronti dei pazienti, al punto tale da renderlo, da più di un anno, unico centro in Campania ad offrire l’indice PHI ( Prostate Health Index – Indice di Salute Prostatica). Il PHI è una combinazione di tre semplici esami ematici che misurano diverse forme della proteina PSA (antigene prostatico specifico), prodotta dalla ghiandola prostatica. I disordini prostatici possono aumentare il livello di questa proteina nel sangue. Analizzando insieme questi tre esami, è possibile ottenere una valutazione personalizzata del rischio di carcinoma prostatico. Il risultato del vostro PHI fornisce informazioni più precise
sulla probabilità di rischio di carcinoma prostatico indicate da elevati valori di PSA. Se il livello di PHI è basso c’è un basso rischio di tumore, se è alto c’è necessità di sottoporsi ad una biopsia prostatica. Per sapere di più di questo metodo innovativo ci siamo recati al laboratorio ed abbiamo chiesto al Dr. Marino informazioni sul PHI, sulle sue origini ed il suo impatto sul territorio.
Come nasce l’adozione del PHI?
‘Da metà ottobre e novembre 2011 abbiamo fatto una campagna di prevenzione come Laboratorio Asa in collaborazione con alcuni ricercatori universitari e professionisti della Federico II, in particolare con Matteo Ferro. Abbiamo analizzato un campione di circa 200 maschietti di età compresa tra i 45 e i 70 anni, che è la fascia a rischio ma che si è abbassata un po’. Abbiamo fornito duecento prestazioni di PSA gratuito e circa 200 visite che hanno eseguito sia il Dr. Matteo Ferro che alcuni dottori della Federico II. E di questi 200 pazienti abbiamo portato alla biopsia prostatica cinque persone e purtroppo o per fortuna ne abbiamo trovato uno solo che aveva un adenocarcinoma prostatico. E’ stato operato, dunque la prevenzione ha funzionato a meraviglia. E’ stato un progetto partito in sordina, quindi è stato fatto in modo estemporaneo che però ci ha dato ottimi risultati in termini di aderenza al nostro territorio. E’ nato da un’idea del Policlinico della Federico II e del Dr. Marino del Laboratorio ASA in collaborazione con diversi medici di medicina generale che ci hanno mandato dei pazienti in modo gratuito e dopo aver fatto firmare loro una liberatoria. Noi come laboratorio abbiamo dato il supporto logistico per l’esecuzione dell’esame, mentre la valutazione è stata fatta da alcuni specialisti del Policlinico. Quest’esame serve ad evitare di fare una biopsia prostatica e viene solo indicato e suggerito da specialisti urologi. E’ un esame che va fatto solo dopo un’attenta diagnosi con sospetto adenocarcinoma.’
Pensa che ci sia scarsa informazione a riguardo?
‘Io penso di sì perché non è molto conosciuto anche perché sono venute persone da altre città d’Italia, ci hanno cercato su internet e ci hanno trovati. E non tutti gli urologi sanno di questo nuovo esame, perché quest’esame si sovrappone ad un altro esame che però è operatore dipendente, cioè il PCA3. E’più conosciuto perché si fa da più tempo. Il PHI è un esame innovativo ed è stato inserito anche nei protocolli diagnostici dell’American Association. E’stato inteso come nuovo marcatore per la diagnosi precoce del cancro della prostata. Lo scorso luglio ad Atlanta all’Annual Meeting Clinical Lab Expo è stata fatta la presentazione del PHI, la conferma della validità di quest’esame che ci dà delle indicazioni abbastanza precise sul se fare o meno la biopsia prostatica. Esso infatti è un intervento cruento, fastidioso ed invasivo. Stiamo pensando insieme a Matteo Ferro di condurre un’indagine su altre 200 persone per ogni provincia della Campania. Ulteriori sviluppi si possono avere su 1000 persone per avere una statistica di maggiore confidenza in relazione alla realtà del nostro territorio.’
Negli ultimi anni il rischio di morire di tumore alla prostata è aumentato?
‘Non lo si può affermare. Posso dire che a livello di mortalità è il secondo dopo il tumore ai polmoni, però non abbiamo i dati per dire se è aumentato o meno. Anche perché il tumore alla prostata se incapsulato lo si opera facilmente. Nel caso della prostata non si può parlare di una vera è propria prevenzione. Ad esempio la prevenzione al tumore al seno della donna è più facile, cioè fai una mammografia, vedi una malformazione e capisci che c’è qualcosa che non va. Invece nei maschi è molto più articolata la questione, perché il tumore alla prostata può avere tre tipi di causa, un’ipertrofia, legata all’età e che comporta un aumento del volume, una prostatite, legata a infezioni oppure un adenocarcinoma. Avere un aumento di PSA non è indicativo di tumore e quindi può provocare false aspettative sia in positivo che in negativo. Se c’è l’allarme si fanno dei test per capire cosa occorre fare, si fa un’ecografia, una visita, delle indagini ulteriori, si procede per step, insomma.’
Quale riscontro ha quest’esame sul territorio?
‘Localmente la percentuale è 0. Sono venute persone da Terni, da Foggia, da Roma, da Lecce, da tutta l’Italia. Molti vengono da Napoli, da Castellamare, da fuori provincia. Se devo essere sincero dalla zona di Casoria zero! Perché non è conosciuto. Il progetto è stato attivato a settembre 2010 con lo start-up del San Raffaele di Milano con il Prof. Guazzoni, non potevamo partire senza, perché è il centro capofila, poi sono partito io. Molti colleghi di Torino mi hanno mandato i loro pazienti, è stata una grande soddisfazione.’
Prima di salutarci il dott. Marino ci invita a partecipare al convegno su ‘Il mal di schiena, diagnosi, trattamento manuale e farmacologico, sabato 14 gennaio 2012 presso il Centro Medico Artius di Arzano, mettendo in risalto l’importanza dell’informazione sanitaria sia nei giovani che negli anziani, che a febbraio assisteranno al consueto incontro mensile sull’informazione medica, questa volta per spiegare i problemi della masticazione. Per questo motivo ci ha consigliato di consultare due suoi siti www.starbenetv.it e www.l’angolodellasalute.come dove è possibile essere aggiornati sulle attività precedenti e future e far capire ai pazienti l’importanza della prevenzione, sperando di poter sensibilizzare le persone, ed in questo caso specifico il sesso maschile, a sottoporsi al nuovo esame presente da più di un anno in laboratorio a Casoria, e tuttora sconosciuto per in nostri concittadini.