I ricordi migliori spesso sono legati ad esperienze che come premessa non annunciavano la loro essenza indimenticabile: periodi considerati di transizione possono invece incidere in maniera felice su un proprio percorso professionale e personale e alcune immagini restano incastrate nel profondo del cuore. Lo sa bene il Vice-Comandante Maggiore Joselito Orlando, in attività a Casoria dal novembre 2014 e che dopo poco più di due anni tra le strade casoriane si trasferirà al Nord dove indosserà i panni del Comandante. Raggiunto dai nostri microfoni per un’intervista, è palpabile il fatto che Casoria abbia significato per lui “un pezzo importante di storia professionale, dopo aver girato per varie città per tutta Italia, come Roma e in provincia di Milano, a me dispiace lasciare Casoria, avrei voluto fare di più”.
Che voto si dà per il Suo lavoro?
“Mi do voto 7. Penso di aver dato abbastanza, ho cercato di fare il possibile affinché il Comando di Polizia Locale potesse funzionare al meglio. Non è stato facile gestire molte cose, ma mi sono messo a disposizione di tutti e al tempo stesso sento che volevo dare anche di più”.
Quale è il Suo pensiero sulla città di Casoria?
“Casoria è una città difficile ma anche una realtà napoletana bella. Nella sua complessità ci sarebbero molte cose da fare e la popolazione è calorosa ma c’è anche chi deve tornare ad abituarsi al rispetto delle regole. Arrivando a ricoprire il mio ruolo ho sentito che in passato andava fatto di più e lasciando il testimone mi auspico che sia fatto di più”.
In che modo si è differenziata dalle sue vecchie esperienze?
“Negli ultimi anni ho conosciuto grazie al mio girare per l’Italia realtà piccole, medie e grandi, città con difficoltà complesse e bellezze naturali, ma indubbiamente Casoria mi ha lasciato molto e sono rammaricato di andare via adesso in un momento dove avrei voluto organizzare qualcosa di diverso per i cittadini, essere utile alla causa. È stata una fase di crescita per me che mi ha insegnato come rapportarmi a una realtà comunque difficile cercando dir accogliere il più possibile i malesseri delle persone che si rivolgevano a me per trasformarli in rinnovata serenità, ma nello stesso tempo è stata una esperienza diversa rispetto alle altre e c’è bisogno dell’unione di intenzioni da parte di molte realtà locali per regalare un futuro migliore a Casoria”.
Nascono sempre più locali per attirare ragazzi nel territorio e c’è un gran numero di giovani a Casoria. Cosa sente di dire a loro?
“I giovani sono la risorsa principale che ha il territorio e su di loro si possono costruire le basi per una serie di miglioramenti sia da un punto di vista strutturale sia per la città stessa. I giovani sono il futuro, il contesto è difficile: da un punto di vista lavorativo non ci sono molte possibilità ma in tanti ragazzi ho visto intraprendenza e voglia di fare. L’iniziativa non manca tra le persone presenti in città, mi auguro che riescano ad emergere e a porre all’attenzione di chi può fare qualcosa in più tutto ciò che non va affinché si possa fare qualcosa in più”.
Anche nel Comando ha trovato un buon ambiente…
“Il rapporto coi colleghi è stato molto buono, mi sono messo a disposizione nel lavoro e fuori. Spero di aver lasciato qualcosa, non ho la presunzione di dirlo. Mi è capitato di apprezzare anche gastronomicamente alcune pietanze locali, tipo i rustici e il cosiddetto casatiello”.
Quale messaggio vuole lasciare alla cittadinanza di Casoria?
“Non sono una persona che si adegua al contesto, cerco sempre di dare il meglio. Spero di aver lasciato un’impronta, soprattutto il messaggio che anche se non si è del posto, e io sono uno di quelli venuti più da lontano, si può avere a cuore una realtà e lavorare per essa per trasformarla in meglio. Una realtà che pure se difficile dà possibilità di espressione, si può lavorare in un certo modo mantenendo certi valori, io non accetto compromessi e non mi sono adagiato sulla situazione ma ho reagito. Mi auguro che tutti capiscano che è necessario reagire per cambiare le cose”.
Emilia Sensale