EUGENIO FINARDI SUONA IN UNA INEDITA VESTE JAZZ VENERDI’ 14 DICEMBRE AL MORO DI CAVA DEI TIRRENI

Appuntamento imperdibile quello in calendario domani, venerdì 14 dicembre al Moro di Cava dei Tirren. Nel locale al Borgo Scacciaventi arriva Eugenio Finardi, uno dei padri nobili della nostra musica d’autore che nella città metelliana si presenterà al pubblico in una nuova inedita veste con il quintetto jazz del sassofonista Raffaele Casarano, rielaborando il proprio repertorio in chiave prettamente jazz (inizio concerto ore 21,30, info e  prenotazioni allo 0894456352). Così i brani più conosciuti del milanese si svilupperanno in inaspettate soluzioni timbriche ed armoniche, impreziosite dalle improvvisazioni di questo quintetto di talenti emergenti del jazz italiano che annovera Mirko Signorile al piano Marcello Nisi alla batteria, Marco Bardoscia al

contrabbasso e Alessandro Monteduro alle percussioni.

 

Una veste nuova per Finardi ma non certo inaspettata, visto che In una lontana intervista del 1976 alla domanda: “Come definiresti il tuo stile?”, rispose: “Canzoni popolari italiane arrangiate alla Weather Report”. E in effetti il jazz, ed in particolare quello elettrico e sincopato degli anni ’70, fa spesso capolino nella musica del cantautore italoamericano, che ha collaborato negli anni con nomi prestigiosi come Patrizio Fariselli, Gianni Coscia, Ares Tavolazzi, Gianluigi Trovesi e Stefano Cerri. Nel nuovo millennio Finardi ha ampliato i suoi orizzonti, musicali e non, cimentandosi col Fado portoghese, con la musica sacra, il Blues e persino con la classica contemporanea, fino ad approdare addirittura, per ben due volte al Teatro alla Scala. Il suo primo lavoro teatrale “Suono” è diventato un dvd e “Spostare l’Orizzonte”, il libro scritto con Antonio G. D’Errico, ha riscosso lusinghieri consensi. Con queste molteplici esperienze Eugenio sembra aver raggiunto la piena maturità e la sicurezza interpretativa che gli consente di cimentarsi con leggerezza e rigore nelle più diverse avventure musicali, come questa con il quintetto di Casarano.

Incontratisi nell’estate 2012 per una serata al Locomotive Jazz Festival in Salento, in soli due giorni di prove sono riusciti a trovare un affiatamento sorprendente, che ha permesso di sviluppare vere e proprie rielaborazioni dei brani di Finardi e di confrontarsi con standard come “Fever”, “Summertime” e “Speak Low” sviluppando un concerto completo, vario e intrigante. “Più mi avventuro per nuove strade, più mi viene la voglia di esplorare” rivela lui. ”A volte mi sento come uno scalatore che cerca sempre nuove sfide, il jazz era l’ultima vetta importante che mi mancava, forse la più impegnativa!”.

Share This Post