Fantasmi di Amianto

Nel giorno in cui va online il bando di ammissione al suo sesto biennio (www.unisob.na.it/giornalismo) la Scuola di Giornalismo “Suor Orsola Benincasa”, nata nel 2003 come prima Scuola di Giornalismo del Mezzogiorno peninsulare, festeggia un altro importante riconoscimento, il quarto soltanto nell’ultimo anno accademico.

Dopo il “Premio Ansa – Professione Reporter”, il “Premio Giancarlo Siani” e il Premio “Formazione per l’informazione” indetto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ancora una volta va a due allievi della Scuola di Giornalismo “Suor Orsola Benincasa”, Cristina Autore

e Francesco Di Somma autori della video inchiesta “Fantasmi di amianto”, un prestigioso premio giornalistico: il Premio “Lorenzo Perrone: informare è prevenire” indetto dall’Associazione Lorenzo Perrone – Onlus per la prevenzione delle malattie oncologiche ed oncoematologiche, promosso con il patrocinio del Circolo della Stampa di Milano e destinato agli studenti delle Scuole di Giornalismo italiane riconosciute dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

 

Con una video inchiesta molto toccante sulle morti da asbestosi

dei lavoratori dell’ex isochimica di Avellino, Cristina Autore e Francesco Di Somma della Scuola di Giornalismo “Suor Orsola Benincasa”

hanno vinto il Premio “Lorenzo Perrone: informare è prevenire”

La Premiazione proprio nel giorno in cui va online

il bando di ammissione al sesto biennio della Scuola di Giornalismo

Premio “Lorenzo Perrone: informare è prevenire”

Il Premio, del valore di 1.000 euro veniva assegnato quest’anno al miglior servizio giornalistico sulle relazioni tra tutela ambientale e prevenzione oncologica. Il tema proposto ha preso spunto dalla vicenda dell’acciaieria ILVA di Taranto, in particolare dalle conclusioni della Perizia Epidemiologica del Tribunale di Taranto: “l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte”. I lavori in concorso dovevano pertanto approfondire il tema della tutela dell’ambiente, prendendo in esame gli effetti che inquinamento e degrado ambientale hanno sulla salute pubblica, con particolare riferimento alle patologie oncologiche. La giuria presieduta da Giuseppe Masera, già direttore della Clinica Pediatrica dell’Università Milano-Bicocca, era composta da figure di primo piano del mondo della ricerca e del giornalismo, tra cui Roberto Boffi e Paolo Crosignani, rispettivamente direttore della struttura di Fisiopatologia Respiratoria e direttore  della divisione di Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e i giornalisti Margherita Fronte e Renzo Magosso, grandi esperti in tematiche mediche e ambientali.

 

Fantasmi di amianto

La video inchiesta ricostruisce i danni causati dall’amianto a molti dei lavoratori dell’Isochimica di Avellino, l’azienda chiusa nel 1990, che negli anni ’80 eliminava l’amianto dalle carrozze dei treni per conto delle Ferrovie dello Stato.

L’inchiesta è partita dal discorso d’insediamento del nuovo procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo,  che nello scorso aprile aveva promesso giustizia per gli ex lavoratori dell’Isochimica e che nei giorni scorsi ha disposto il sequestro dell’area contaminata dove sorgeva l’azienda.

Dall’inchiesta emerge come molti degli operai dell’ex Isochimica si siano ammalati di asbestosi a causa delle fibre di amianto respirate sul posto di lavoro. Dieci di essi sono già morti.

Nei primi giorni di giugno il procuratore di Avellino ha tenuto fede alla parola data disponendo 24 avvisi di garanzia per disastro ambientale. Tra gli indagati il curatore fallimentare, Leonida Gabrieli e l’ex proprietario dell’Isochimica, Elio Graziano.

La video inchiesta “Fantasmi di amianto”

www.youtube.com/watch?v=CZxrsMWU2LM&feature=youtu.be

 

 

Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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