La certezza di base è una: non esiste un terreno più fertile di Napoli in campo artistico, soprattutto negli ultimi anni. In questo periodo di “Riscetamento partenopeo” trova un ruolo da protagonista Ivan Granatino, artista che abbiamo visto crescere sotto l’ala di Franco Ricciardi e che, ultimamente, sta spiccando il volo verso l’infinito. Infatti il giovane artista napoletano è da un bel po’ di tempo che infila successi in rapida successione. L’ultimo album, “Ingranaggi”, è una vera e propria perla che testimonia la crescita artista di Granatino e la sua evoluzione, ormai sempre più “trap”, un sottogenere musicale che ha già preso anima e corpo delle principali hit pop ed elettroniche del panorama internazionale. La svolta “trap” è un chiaro indicatore di un artista e di un team che lavorano ad un costante miglioramento, mai scevro da aggiornamenti e novità, senza mai perdere quell’incredibile e meraviglioso contatto con la culturale locale e la territorialità. Uno degli ultimi successi di Granatino, “Viene appriesso ‘a me”, ha già superato la bellezza di 4 milioni di visualizzazioni su Youtube. Ma non è l’unico brano con cui il cantante ha caratterizzato il panorama musicale partenopeo nell’anno appena trascorso. “Napule allucca”, “Faciste peccato”, “ ‘A guagliona do core”, “Nun veco l’ora” e, per concludere in bellezza, “ L’addore forte d’o mare” sono delle perle di autentica bellezza. E nell’album “Ingranaggi” ce ne sono altre che non sono diventate singoli ma che, personalmente, trovo decisamente brillanti. “My Dream” e “Tu” sono, in particolare, i due brani a cui mi sento più legato. Ma la storia di Granatino, nonostante la sua giovane età, è lunga e parte da molto lontano: d’altronde già da “ ‘A storia ‘e Maria” e “La mano de Dios” in collaborazione con Ricciardi i più attenti avevano individuato del gran potenziale in questo ragazzo. La vena creativa di Granatino non si è fermata e il suo uragano innovativo ci ha regalato, a mezzanotte, un nuovo brano, totalmente inedito. Su Spotify è disponibile, da stanotte, “Fatte ‘a croce”, che tiene fede al discorso sulle “sfumature trap” di cui abbiamo parlato poc’anzi. Oltre al sound, decisamente coinvolgente e innovativo, è da sottolineare la qualità del testo: un brano di “denuncia sociale” sulle condizioni del Sud Italia, abbandonato dalla “malapolitica”. In prossimità delle elezioni, dove tutti i programmi hanno praticamente dimenticato e depennato dall’agenda la “Questione Meridionale”, Granatino denuncia e canta per il riscatto di un popolo. “Una volta bastava un Santo e poteva uscirci un posticino di lavoro, ma per come vanno le cose oggi serve soltanto un miracolo di Dio” dice il ritornello, rigorosamente in napoletano. A due mesi dal concerto evento alla “Casa della Musica”, Granatino risponde presente con il massimo dei voti.