È ancora in corso, il Consiglio convocato per discutere della realizzazione di una centrale elettrica alimentata a biomassse in zona Lufrano. I cittadini intervenuti erano talmente tanti da convincere il Presidente del Consiglio Navas a far entrare anche quanti protestavano fuori dai cancelli di piazza Cirillo, chiudendo più di un occhio sul regolamento. Il Sindaco Ferrara fa proiettare un video dal titolo UNA DECISIONE DA PRENDERE INSIEME PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE, in cui si fa implicitamente risalire la progettazione della centrale alle passate amministrazioni di centrosinistra. Il video scatena l’ira del pubblico, che invoca dimissioni.
La proiezione è immediatamente interrotta tra le urla e i fischi. Il Sindaco cerca di calmare gli animi sostenendo che i lavori sono stati interrotti, ma viene investito dal coro dei cittadini. «I lavori continuano solo nella palazzina uffici e per l’impianto di potabilizzazione, non nel capannone dove dovrebbe sorgere la centrale» prova a farsi ascoltare Ferrara e legge delle lettere inviate al Presidente della Regione Caldoro e al dirigente di settore della Regione. Missive a cui pare non aver ricevuto risposte.
«Basta fare un’ordinanza per bloccare i lavori» accusa Nando D’Anna «e far mettere i sigilli a questo capannone non condonato, abusivo da anni».
Ma le stilettate più sottili arrivano come sempre dalla maggioranza. Gennaro Nocera si propone di organizzare a breve termine un incontro con i dirigenti regionali: «L’avevi dimenticato che sono consigliere regionale?».
Ma le risposte di Ferrara non piacciono ai cittadini, riunitisi in comitato, che chiedono a gran voce di intervenire senza riuscirci. L’equivoco, del quale Navas si assumerà la responsabilità chiedendo scusa a quanti protestavano, sfocia nella rissa. Un paio di ragazzi che tentavano di entrare nell’emiciclo della sala consiliare vengono bloccati e portati fuori dai vigili con forza. Dopo, anche il comandante dei carabinieri (chiamati dalla polizia municipale) si renderà protagonista di una lite con una ragazza che non accettava l’ordine di abbandonare la seduta. «È la logica conseguenza di questo clima da arena» commenterà Pasquale Fuccio. Alla fine, Ferrara produce l’ordinanza per bloccare i lavori. «Apprezzabile» commenta Marino «ma se si fosse fatto prima non si sarebbe perso tanto tempo. Il Sindaco ha dato prova di non essere un interlocutore affidabile, alla Regione ci andremo da soli».