Se pensate che “Harry Potter e i doni della morte” di David Yates possa essere un film rivolto ad un pubblico di bambini, avete sbagliato rotta! Il penultimo capitolo che racconta la saga del maghetto più conosciuto del Mondo, arriva al “The End”. Il romanzo della britannica Kathleen Rowling viene riproposto al cinema in due parti per la complessità e il fitto intreccio di eventi richiesto dalla narrazione (la conclusione, che vedremo a luglio 2011, sarà girata in 3D). Qui si portano sul grande schermo “parzialmente” le ultime vicende di Harry e dei suoi inseparabili amici Ron e Hermione che dovranno scontrarsi definitivamente con il “Male”. Attraverso questi anni di pubblicazioni la Rowling ha fatto sì che i suoi sette libri fossero un vero viaggio di “formazione” per il suo pubblico, dove “Il Bene e Il Male” viaggiano di continuo sulla linea sottile della metafora, costringendo il lettore (in questo caso spettatore) ad identificarsi con il protagonista. Per chi non conosce il romanzo, diventa più difficile seguire i riferimenti che sono omessi nella trasposizione cinematografica, ma si è affascinati da questa atmosfera dark, quasi fantasy-horror, che pervade la missione, dove la maestosità degli effetti speciali non fa rimanere fermi sulla poltrona rossa. La storia è ambientata in uno stato di sospetto costante e di diffidenza; il compito dei tre amici è di trovare e distruggere i terribili Horcrux, per evitare che Voldemort riesca a scovare Harry Potter. Con un non troppo velato riferimento alla follia e all’ingiustizia che ingoiò il mondo e la Storia durante il regime nazista, in questo finale la Rowling ha voluto che il “Ministero della Magia” si trasformasse in un regime totalitario dove i “Mezzosangue” saranno perseguitati. Tra varie peripezie, insicurezze, gelosie e dissapori, sono esaltati il coraggio e il sacrificio legato alla Giustizia. Gli ideali di amicizia e di valori positivi sono ancora una volta descritti in questa lunga pellicola, dove il Bene fa fatica a sconfiggere il Male, dove la libertà della scelta, rende più complicato e più puro ogni passo verso la verità.