I Disturbi del Comportamento Alimentare rappresentano da sempre, e purtroppo oggi più che mai, un fenomeno psicopatologico allarmante dato l’elevato tasso di incidenza nella popolazione, così come riportato dalle ricerche condotte nel contesto italiano ed in ambito internazionale (Faravelli et al., 2006; Hoek, 2006).
Sorti per la prima volta nella seconda metà del ‘900, come conseguenza delle trasformazioni storiche, sociali, economiche ed antropologiche e come reazione al mutamento del ruolo femminile nella società, i Disturbi del Comportamento Alimentare (d’ora in poi DCA) si delineano in modo drammaticamente rapido come una vera e propria “epidemia sociale” (Gordon, 1990).
In Italia questo fenomeno negli ultimi anni si è rivelato con tutta la sua drammaticità, solo attraverso alcuni dati statistici, potremo renderci conto di quali dimensioni sta assumendo il fenomeno. 95,9% sono le donne con disturbi alimentari, il 4% sono uomini.
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) che costituiscono, nei paesi industrializzati, uno dei problemi di salute più comuni negli adolescenti e giovani adulti. La variabilità sintomatologica dei disturbi e le espressioni mutevoli e lontane dai classici quadri clinici, rendono oggi difficile l’inquadramento nosologico delle diverse forme. Le due patologie più comuni, l’Anoressia nervosa (AN) e la Bulimia nervosa (BN) rappresentano infatti gli estremi di un continuum fenomenologico che comprende una serie di disturbi intermedi, combinati, ibridi, di difficile classificazione.
Tra i mutamenti nel tempo delle caratteristiche dei DCA, da evidenziare come la problematica progressivamente si allontani dal costituire un disturbo “di genere”. Se infatti fino a circa 20 anni fa il rapporto maschi/femmine era pari a 1:10-1:15, dati più recenti suggeriscono un rapporto 1:4, a conferma dei cambiamenti socio-antropologici della nostra epoca che vedono il peso, la forma fisica e corporea, oggetto di particolare cura ed attenzione anche da parte del mondo maschile. Si assiste inoltre, negli ultimi anni, ad un abbassamento dell’età di esordio dei disturbi. In età evolutiva, infatti, a forme riscontrabili quasi esclusivamente nelle prime età della vita, quali la pica, la ruminazione e il disturbo della nutrizione e condotta alimentare, si associano oggi, anche in bambini e preadolescenti, quadri clinici fino a poco tempo fa osservabili solo nell’adolescente e nell’adulto. L’aumento dei casi ad esordio precoce potrebbe essere correlato ad un’anticipazione dell’età a cui i minori sono esposti a modelli socioculturali di idealizzazione della magrezza.
L’obiettivo del presente convegno sarà prima di tutto quella di informare e formare le persone, garantendo poi agli stessi dei punti di riferimento sul territorio che diano la possibilità ai soggetti con DCA precocità di diagnosi.
Anche le istituzioni, si sono interessate da circa sei anni fa a questo fenomeno, istituendo da allora la “Giornata del Fiocchetto Lilla” che è celebrata il 15 marzo di ogni anno, proprio per sensibilizzare, far conoscere e far capire cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare.
Durante questo incontro verranno presentati panoramicamente quali sono i vari tipi di DCA, quali sono i segnali premonitori di una eventuale insorgenza dei disturbi, le modalità di presa in carico dei pazienti affetti da DCA.
Tutto ciò verrà fatto da professionisti qualificati e specializzati, con la collaborazione dell’associazione “psicologia e formazione”, presente sul territorio da circa dieci anni, che rappresenta una risorsa importante, poiché parte integrante dei percorsi di cura, l’associazione collabora attivamente con tutti i nodi della rete istituzionale, rappresenta le persone con DCA e con qualsiasi disagio psicologico e le loro famiglie e portando i bisogni e le istanze della cittadinanza alle sedi preposte alla programmazione della risposta di cura. L’associazione, si interfaccia con i Servizi DCA e, attraverso contatti strutturati, propone, collabora iniziative/eventi di divulgazione, informazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione. L’interazione reciproca è finalizzata ad intercettare i bisogni degli utenti e migliorare la qualità dei servizi offerti. Una delle principali finalità dell’Associazione è dare sostegno alle persone con DCA e con qua e alle loro famiglie, attraverso la messa in atto di diverse iniziative, tra le quali rivestono un ruolo importante l’organizzazione di gruppi di sostegno e di Auto Mutuo Aiuto. L’obiettivo è intraprendere con le persone e le loro famiglie un lavoro di assunzione di responsabilità per la propria salute e di supporto al percorso assistenziale che aiuti a scoprire le proprie risorse e a trovare soluzioni ai problemi, sviluppando la capacità di modificare i comportamenti relazionali con l’evolversi della malattia.