L’originale iniziativa, promossa dai Verdi Ecologisti campani nella mattinata di sabato 9 luglio a bordo di questa particolare imbarcazione di origini francesi ormeggiata al Molo Snav di Mergellina, pone l’accento sulla maggiore tutela e migliore fruibilità del mare come una delle nostre più importanti risorse per il turismo e l’occupazione giovanile.
NAPOLI – Dalla Senna al Golfo di Napoli: l’usanza del bateau mouche per finalità di turismo può diventare un dato di fatto anche nel capoluogo campano. La premessa è stata fissata dai Verdi Ecologisti campani che, guidati dal Capogruppo al Comune di Napoli Carmine Attanasio, hanno organizzato una piacevole gita via mare su questo particolare battello che, partendo dal Molo Snav di Mergellina e percorrendo un tratto della costa, ha destato la curiosità di tutti gli ospiti, alcuni dei quali intervistati dai due giornalisti Emilia Sensale e Antonino Fiorino per una nuova puntata della loro rubrica ‘Non c’è Sensale senza
Fiorino’ (video disponibile al link http://www.youtube.com/watch?v=2T1YvtnVxfI) come il primo cittadino partenopeo Luigi De Magistris, l’Assessore comunale al Turismo e alla Cultura Nino Daniele, l’imprenditore Salvatore Lauro, il responsabile cittadini dei Verdi Vincenzo Peretti, tutti consapevoli che una simile iniziativa possa trovare la giusta continuità per incentivare il flusso di visitatori ed intensificare il rapporto viscerale dei napoletani con la propria terra.
La nuova idea al vaglio delle istituzioni è proprio quella di istituire una linea di trasporto pubblico via mare che, compiendo il giro del Golfo e coinvolgendo varie zone della costa, possa permettere ai viaggiatori di ammirare le bellezze paesaggistiche direttamente dal mare. “Tale iniziativa – spiega Carmine Attanasio dei Verdi – potrebbe trasformarsi in una vera e propria consuetudine che fungerebbe da importante attrattore a livello turistico come, d’altronde, accade nelle varie metropoli europee bagnate dal mare, e da sprone per l’occupazione, specie giovanile, il tutto poi si svolgerebbe nel totale rispetto dell’ambiente circostante e in funzione di una più oculata ecosostenibilità”.
Un invito ulteriormente significativo è stato lanciato da Salvatore Lauro, armatore e proprietario della società di famiglia Alilauro, secondo il quale “anche i napoletani potrebbero trarre i propri benefici dalla concretezza di questa iniziativa poiché il mare costituisce una forte componente della nostra tradizione e si favorirebbe, quindi, un rinnovato amore per la propria terra ammirandone i tesori a bordo del bateau mouche che, speriamo, possa trovare definitivamente fissa dimora al golfo di Napoli”. Altri risvolti positivi potrebbero provenire “da una mirata sinergia tra pubblico e privato, dove l’amministrazione locale discute delle idee da attuare nelle sedi preposte e l’imprenditoria, dal suo canto, può offrire un contributo importante in scia con le autorizzazioni che autonomamente non è in grado di prendere”.
L’idea del bateau mouche a Napoli è condivisa anche dalle istituzioni che, rappresentate dal primo cittadino partenopeo Luigi De Magistris, ben presto ne valuteranno i margini di fattibilità nel senso di “una nuova linea di trasporto pubblico via mare che possa permettere ai numerosi turisti di ammirare la città a bordo di imbarcazioni a loro dedicate, attraversando la costa da un punto all’altro, ma, allo stesso tempo, anche i napoletani avranno l’opportunità di affezionarsi maggiormente alla propria terra riscoprendone il vero valore”. Inoltre, un primo passo da un punto di vista istituzionale è stato compiuto poiché “tale idea è stata inclusa – ricorda il Sindaco – nel programma del rilancio del trasporto pubblico e della riprogrammazione dei finanziamenti europei 2014-2020”.
Ancora, dall’attuazione di questo proposito la città di Napoli potrebbe compiere un ulteriore salto di qualità poiché, come sottolinea l’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, “le risorse come il mare che rappresenta una delle tante componenti della nostra identità culturale devono essere continuamente tutelate dalla cittadinanza e dalle istituzioni, senza mai dimenticare le eccellenze del territorio non solo architettoniche e monumentali, ma anche a livello umano che provengono, ad esempio, dal Conservatorio di Musica e dall’Accademia di belle arti di cui non si parla a dovere e tutto ciò ci permette di guardare al futuro con ragionevole ottimismo”.
Infine arriva l’appello del coordinatore cittadino dei Verdi Ecologisti Vincenzo Peretti che vede in questa iniziativa “la dimostrazione che a Napoli si può fare turismo non solo sulla terraferma, ma anche dal mare che, come risorsa del nostro territorio, va tutelato nel rispetto della bio-diversità e dell’equo-sostenibilità”, soffermandosi poi “sul fatto che la crisi ci abbia imposto dei cambiamenti di rotta e le migliori risposte sono quelle che si danno puntando all’aggregazione, alla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani e al massimo sfruttamento positivo del patrimonio che Napoli ci offre da tantissimo tempo”.
Antonino Fiorino ed Emilia Sensale