Archiviata – o quasi – la figuraccia del San Mamés di Bilbao e l’annessa eliminazione dalla Champions, il Napoli si appresta ad affrontare il campionato italiano.
Si riparte domenica sera dal Marassi di Genova, nella sfida che vede i partenopei contrapposti al grifone rossoblù di Gasperini. Per approfondire questa partita e, in particolare, il cammino degli azzurri, abbiamo chiesto aiuto a Gaetano De Rosa, ex calciatore delle giovanili azzurre e della prima squadra del Genoa.
Innanzitutto, che gara si aspetta?
“Genoa-Napoli sarà una gara difficile. La prima di campionato è sempre complicata! Per il Napoli lo sarà ancor di più, visto il risultato di mercoledì sera contro l’Atlethic. Certo, ci potrà essere una voglia di rivalsa, ma potrebbe essere una lama a doppio taglio che potrebbe ferire persino se stessi. La pressione di far bene, comunque, non mancherà a nessuno: anche il Genoa ha voglia di fare bene, dopo la scorsa stagione abbastanza deludente”.
Il Napoli può ancora riscattarsi adoperando acquisti mirati nel mercato?
“I grandi nomi, dopo la prematura eliminazione dalla Champions, verranno sicuramente meno. Adesso, bisogna capire se si è almeno competitivi per lo scudetto. Su questo argomento si deciderà il mercato e gli ultimi giorni saranno decisivi. Però, considero essenziale il lavoro da fare sulla mentalità dei ragazzi: gli errori della sfida in Spagna sono l’esempio cardine e il mister deve ancora fare molto…”.
A proposito di questi errori, da difensore qual è stato, come ce li spiega?
“Sul calcio d’angolo c’è stata poca lucidità mentale da parte di Britos e Maggio, che avrebbero potuto scalare le proprie marcature evitando così di rimanere imbottigliati loro stessi e di lasciare libero un avversario. Il terzino destro, inoltre, sbaglia ancora sul terzo gol biancorosso non accorgendosi del movimento dell’attaccante e ritardando la chiusura. E ancora, il duo Rafael-Albiol colpevole nel secondo gol, col portiere che esce in maniera sconsiderata e col difensore che, ingenuamente, non arriva sul pallone. Non sono errori dovuti a un ritardo di condizione ma, come dicevo pocanzi, alla mentalità. Al Napoli manca ancora cattiveria agonistica, scaltrezza e mestiere…”.
Il contratto di Benitez scade l’anno prossimo: possibilità di continuare il discorso con De Laurentiis?
“È ancora presto per dirlo. I finali si possono sempre decidere all’ultimo secondo e possono essere riscritti. Per giocare a certi livelli, però, qualcosa deve cambiare. Forse modulo, forse giocatori, forse allenatore. Guardando la sfida del San Mamés si nota come ci sia poca lucidità nel ripartire, gli attaccanti fanno un enorme sforzo per tornare a difendere e arrivano poco lucidi sotto porta”.
Sulla vicenda Insigne come si esprime?
“Insigne, in particolare, soffre questo schema di gioco: è impensabile vederlo fare una diagonale fino alla propria area, lui che ha tutt’altre caratteristiche. È normale che poi arrivi più stanco nella metà campo avversaria e non riesca a saltare l’uomo. Bisogna creare un assetto ideale, non solo per lui, ma anche per altri esterni come Callejon e Mertens, perché possano esprimersi al meglio. In particolare, sul 24 azzurro ora si accanisce tutto il pubblico. Per i napoletani è difficilissimo giocare con indosso la maglia della loro città: si è i primi ad essere accusati anche al minimo errore perché in te vengono riposte tutte le aspettative. Ma se continua così forse è meglio cambiar piazza…”
Lei che è stato difensore, come giudica Koulibaly?
“È presto per dare una sentenza definitiva. Non ha fatto male finora ed è dotato di grande fisicità. Io, come molti, lo sto conoscendo solo adesso. Magari aspetto la fine dell’anno per tirare le mie somme”.
Parliamo del Genoa ora: Gilardino è stato ceduto, ma la squadra si è rinforzata?
“Credo che gli acquisti di Matri e Pinilla possano sopperire alla cessione del Gila. Gasperini, poi, conosce molto bene la realtà genoana e darà il suo contributo. Il club di Preziosi cerca la miglior condizione e le motivazioni giuste per affrontare il prossimo campionato e hanno tanta voglia dopo la delusione della scorsa stagione, nella quale si è lottato per non retrocedere”.
Di cosa ha ancora bisogno il Grifone?
“Vincere partite e trovare di nuovo la passione e la positività: elementi che sono venuti a mancare nelle annate precedenti. Il pubblico è venuto un po’ meno attorno alla squadra. Magari questo, con nuove prospettive, tornerà a camminare al fianco dei propri beniamini”.
Il gemellaggio tra le tifoserie delle due equipe è sicuramente una delle cose più positive del calcio italiano…
“Sicuramente! Genoa-Napoli sarà, tra l’altro, una partita d’auspicio per tutto il calcio italiano. Lo sport deve riprendere il suo senso di condivisione e passione: si deve tornare a godere della magia sportiva! La realtà sociale e la crisi stanno contaminando anche questo mondo. Il buon tifo e il calcio sano possono essere uno schiaffo a queste situazioni difficili”.
Da ex calciatore di ambedue le compagini e da tifoso soprattutto, dove spera di vedere Genoa e Napoli e quale sarà il risultato del match di domenica sera?
“Spero che arrivino il più in alto possibile! È ancora presto per dire, con obiettività, dove arriveranno di preciso; per questo mi esprimo con un augurio. Entrambe le città hanno bisogno di traguardi importanti e soddisfazioni, perché se lo meritano. In più, devono riallacciare il rapporto con i propri supporters. Per quanto riguarda il risultato, credo che vinca il Napoli!”.