Spettacolare manifestazione degli alunni della V E e della V F della scuola “S. Mauro”, dal titolo : “La storia siamo noi”
Quanto sia importante – e necessario – recuperare un’identità culturale, che rende la tradizione elemento ispiratore, lo abbiamo piacevolmente sperimentato il 10 Giugno scorso, nel corso dello splendido spettacolo dal titolo “La storia siamo noi: acquerelli di memoria, di appartenenza e di identità”, realizzato dai bambini delle classi quinte, sezioni E – F, della scuola primaria “S. Mauro”, presso la sala teatro del Madrinato “S. Placido”.
In un periodo nel quale sembra che l’Occidente stia esaurendo il suo slancio vitale, dimenticando la sua origine e la sua memoria con il cedimento di forze culturali e spirituali portanti, i valenti baby artisti, mediante danze eseguite con osservanza del ritmo, eleganza e presenza scenica ( Money Money, Mambo italiano, Cha Cha, Woman at work…), canti intonatissimi (“Noi cittadini d’Europa”, “Imagine” dei Beatles, “Tre colori” di Tricarico, “Voglio vivere così”…) e drammatizzazioni interpretate con maestria e disinvoltura ( “’O sapunariello” di R. Viviani, “’O don Gennaro” di E. De Filippo, “Guaglione” di R. Viviani,”La spesa” da “Miseria e Nobiltà”, “Lezione di Napoletano” di E. Fischetti…) hanno esplicitato, la profonda verità scritta nella brochure: “Senza la storia non c’è futuro ed il futuro ha un cuore antico”. E’ emerso dallo spettacolo un pensiero consistente, quasi un sogno: veder sorgere l’Europa della cultura, di valori, di ideali e di speranze, certi che solo dandole “un’anima” i Paesi che la compongono acquisteranno maggiore coesione tra loro. Ciò certamente non implica il rinnegamento delle identità culturali di ciascun popolo, al contrario l’Europa unita dovrà sempre arricchirsi della sua varietà. Ecco, allora, il senso del percorso (Europa, Italia, Napoli) , nel quale ci hanno simpaticamente guidato due simpatici conduttori, di cui uno impersonava Pulcinella: la cittadinanza europea degli Italiani affonda le radici nel patrimonio storico e culturale della Patria e nelle tradizioni, antiche, mai vecchie e desuete, della propria terra, nella quale si percorre il personale cammino esistenziale. L’Europa unita, dunque, non è un sogno che rende uniformi – la Storia ha mostrato troppi totalitarismi – né comporta l’affermarsi di anacronistici nazionalismi, regionalismi e localismi. Occorre pensare in grande, ci hanno suggerito i circa 50 bambini con il loro magnifico spettacolo, sollecitando ad impegnarsi per un obiettivo ambizioso, ma affascinante: raggiungere l’unità continentale rispettando le differenze. Significativa, al riguardo, la poesia “Uniti nella diversità”, di cui sono loro stessi autori. “Gli acquerelli di memoria, di appartenenza e di identità”, offerti al pubblico attraverso l’armonioso linguaggio dell’arte musicale, della danza e della recitazione, hanno mostrato che l’Europa è una e plurale, composta da diverse eredità, non un’unica eredità, e che la pluralità dell’Europa, quella dei suoi soggetti nazionali, deve coniugarsi necessariamente con l’unità.
Che dire dei costumi? Riproduzioni fedeli di quelli d’epoca (di cui si sono occupati Mimma Messineo, Angela De Luca, Anna Vasale e Anna De Cicco) hanno vivacizzato la rappresentazione con vivide policromie dal sapore antico; alcuni balli, tra cui “Rumba degli scugnizzi” e “ ‘A ‘nzalata ‘e mare”, sono stati particolarmente apprezzati dal pubblico, soggiogato dalla bravura del corpo di ballo, preparato da Flavia Maria Mauro e da Anna De Angelo. Di notevole gradimento anche le drammatizzazioni, curate da Daniele Amore, Enza Bosso e Adriana Dandolo, nelle quali i ragazzi hanno interpretato con sorprendente naturalezza i coloriti passaggi del nostro vernacolo, sottolineati da entusiastici applausi. Spettacolo nello spettacolo le esecuzioni corali con il flauto (“Inno alla gioia”, “Inno di Mameli”, “Inno dei Marines” “ ‘A tazza ‘e café , “Alì Babà”), sotto l’abile direzione del maestro Salvatore Pezzella; vanno, infine, certamente menzionate le due esecuzioni individuali, al pianoforte e con chitarra: rispettivamente”Yesterday” e “Dicitincello vuje”. E’ emerso, dall’insieme, un prodotto di ottima fattura, frutto di una seria e scrupolosa concezione della funzione docente e di una sicura competenza, unita all’amore per il proprio lavoro . Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali dell’iter scolastico degli alunni nei 5 anni di frequenza della scuola S. Mauro, la dirigente Gerarda Durante, visibilmente emozionata, ha espresso giudizi molto lusinghieri sulla manifestazione e ha elogiato gli insegnanti Enza Bosso, Adriana Dandolo, Anna De Angelo , Mimma Messineo, Salvatore Pezzella, Genoveffa Tuccillo per la solida preparazione fornita agli allievi in virtù delle spiccate competenze professionali di cui sono in possesso e per la pazienza e la premura mostrate nei loro confronti. Un ringraziamento, infine, ad altri collaboratori: oltre a Daniele Amore, regista encomiabile, e all’attenta e scrupolosa Flavia Maria Mauro, un plauso meritano anche Enzo Marino, Antonella De Santis e Giovanna Ferrara per la curata scenografia; Daniela Talone, Anna Ciocia e Anna Listone per gli arredamenti e oggetti di scena. Attraverso toccanti ed emozionanti video, i genitori hanno manifestato la loro infinita gratitudine agli insegnanti per aver fatto percorrere ai figli, in 5 anni, una splendida avventura, umana e formativa, ponendo basi solide per la loro crescita. Si è grati, infine, a tutti i genitori, ai collaboratori Alfonso Adamo, Biagio Carfagna e ai figli della maestra De Angelo, Flavia e Giuseppe, per il prezioso apporto fornito sia durante le prove che durante lo svolgimento dello spettacolo.