ROMA – MONTECITORIO – 556 voti pro e 61 voti contro, queste le cifre della fiducia alla Camera del neo nato governo Monti. Sono stati solo Alessandra Mussolini (Pdl) e Domenico Scilipoti (Pt) i deputati della ex maggioranza di centrodestra che, oltre a tutti quelli della Lega, hanno votato contro la fiducia al governo.
Scorrendo i tabulati della votazione, emerge che non hanno partecipato alla votazione due deputati di Fli (Mirko Tremaglia e Francesco Divella), rispettivamente uno del Pd e uno dell’Idv (Sandra Zampa e Carlo Monai), uno di Pt (Pippo Gianni, che pure era intervenuto nel dibattito) e sei del Pdl (Francesco Colucci,
Marcello de Angelis, Maurizio Del Tenno, Antonio Martino, Gianfranco Rotondi e Alfonso Papa). Un solo deputato era in missione: Ricardo Merlo dell’Udc.
Risultati complessivamente prevedibili ed effettivamente previsti per la fiducia. Una fiducia «non cieca, ma vigilante» come lo stesso Monti aveva chiesto in precedenza e come ha ribadito anche oggi dall’aula del Parlamento. Un discorso molto bello, dai toni pacati, e che già solo in questo segna una differenza
inevitabile rispetto al governo precedente ed in generale rispetto ai governi politici.
«Ci sentiamo veramente in spirito di servizio – ha tenuto ha ribadire più volte il Presidente anche oggi alla Camera come aveva fatto ieri al Senato aggiungendo – con un atteggiamento di umiltà, ma anche di determinazione, per favorire una almeno parziale deposizione delle armi».
La speranza, che è inevitabilmente anche un monito, è quella di poter «agevolare la presa di posizioni, anche non facili e gradevoli, nel breve periodo». Inevitabile parlare del motivo reale che ha spinto la creazione di un governo tecnico: la crisi italiana e di conseguenza quella dell’eurozona. Ed è proprio con una settimana di impegni europei che inizia il mandato il Presidente. E’ stato lo stesso premier ad illustrare i suoi appuntamenti nel corso della conferenza stampa tenutasi alla Camera subito dopo il voto di fiducia.
Martedì Monti si recherà a Bruxelles dove in mattinata vedrà il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso e, successivamente, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Giovedì sarà invece a Strasburgo per una colazione di lavoro con il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente della Repubblica francese Nikolas Sarkozy per un incontro sulla crisi che sta attraversando l’Unione europea. ”Sara’ un incontro informale”, chiarisce il presidente del Consiglio. ”Mi e’ stato chiesto dai due colleghi, dovrò abituarmi a dire così – rileva Monti – di dare un contributo di idee oltre che di partecipare alla discussione che avremo a Strasburgo”.
”Il fronte internazionale e la situazione dell’Eurozona sono le priorità”, dice Monti assicurando poi che sia all’Eurogruppo che all’Ecofin in programma per la fine del mese ”parteciperò’ con una maggiore ricchezza di analisi e capacità propositiva” rispetto a quanto esposto ”ieri e oggi al Senato e alla Camera”.
L’inviata a Montecitorio, Serena Percuoco