Ill.mo Sig. Ministro,
negli ultimi tempi è stata posta alla Sua attenzione la questione relativa al fu stabilimento chimico ex Montefibre di Acerra (già Rhodiatoce di Casoria).
Si tratta di una questione che ha interessato nel corso degli anni centinaia di famiglie mantenute dalla Cassa Integrazione Guadagni per undici lunghissimi anni, e segnatamente dal 2004 al 2015 anno in cui a seguito della dichiarazione di fallimento della società proprietaria dello stabilimento i dipendenti, il cui numero, tra personale deceduto, dimesso o in pensione, si è molto assottigliato, sono finiti nelle liste di mobilità percependo una indennità mensile di circa 550,00 euro.
A ciò si aggiunga che questi lavoratori, troppo vecchi per poter ritrovare il lavoro perduto e troppo giovani per andare in pensione, sono stati in contatto e/o esposti all’amianto presente all’interno della fabbrica.
Ed è proprio tale ultima situazione che, laddove riconosciuta, potrebbe favorire l’applicazione della L. 257/92 come già avvenuto per altri siti industriali similari, il che potrebbe consentire lo “scivolamento” verso la pensione dei lavoratori de quibus.
Tra l’altro, proprio in tal senso la recente proposta dell’On.le del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo, accompagnata dagli appelli fatti dall’Europarlamentare del Partito Democratico On.le Andrea Cozzolino, dall’On.le del Partito Democratico Massimiliano Manfredi e dal vescovo di Acerra Mons. Antonio Di Donna, che qualora accolta metterebbe fine a questa lunga agonia che sta interessando circa 200 ex lavoratori.
Ed è proprio a tal fine che ci appelliamo a Lei, sicuri che affronterà la questione nel modo migliore.
L’occasione è gradita per porgerLe distinti saluti.