Un giovane talento, un bravo ragazzo, un amico stimato e un calciatore promettente. Santo Romano, il diciannovenne ucciso sabato sera durante una lite a San Sebastiano al Vesuvio, lascia dietro di sé una scia di affetto e dolore tra coloro che lo conoscevano. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità, scatenando cordoglio tra amici, familiari e conoscenti.
Le origini e la scuola a Casoria
Santo aveva frequentato la scuola primaria paritaria Fiumadea di Casoria nato, più precisamente in zona Arpino, località Cittadella, dove era conosciuto come un bambino tranquillo e socievole, una persona solare e benvoluta da tutti. “Lo porteremo sempre nel cuore con immenso affetto” ha dichiarato la scuola, ricordandolo come un ragazzo gentile e rispettoso, con cui era impossibile non entrare in sintonia.
La passione per il calcio
Negli ultimi anni, Santo Romano aveva dedicato gran parte del suo tempo alla passione per il calcio, militando come portiere nell’Asd Micri Calcio di Volla, squadra che gioca nel campionato di Eccellenza Campania, girone A. I compagni di squadra e gli allenatori lo descrivono come un ragazzo determinato e appassionato, che affrontava ogni sfida con dedizione e spirito di sacrificio. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel team e in chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo sui campi di calcio.
Cosa è successo
L’episodio che ha portato alla tragica morte di Santo si è verificato a mezzanotte, nel cuore della piazza di San Sebastiano al Vesuvio. Secondo le prime ricostruzioni, una lite tra gruppi di giovani è degenerata, culminando con l’esplosione di colpi di arma da fuoco. Santo è stato colpito al petto ed è deceduto poco dopo. Nella stessa sparatoria è rimasto ferito anche un suo coetaneo, raggiunto da un proiettile al gomito; per fortuna, non è in pericolo di vita.
Fonte: Corriere del Pallone