Attendiamo il Cagliari, domenica alle 15, afflitti da qualche equivoco
IL SECONDO POSTO! A VOI LA SCELTA!
Sì, Mazzarri ha ragione: ma il primo che deve dare un chiarimento è proprio lui
Come, purtroppo, accade da tempo, le beghe che affiorano nella sala conferenze stampa e nella mixed zone dello Stadio San Paolo, dopo le partite casalinghe del Napoli, tendono a ritardare gli ovvi e necessari discorsi sul calcio. Ne parlai dopo la partita, all’uscita dallo Stadio, con il team manager Peppe Santoro, presente, attentissimo, il Direttore Sportivo del Napoli Riccardo Bigon. Dissi loro, che avrebbero vinto a Stoccolma e a Cagliari, confidando, però, proprio a Santoro e a Bigon, le mie preoccupazioni sulle partite casalinghe, causa, secondo me, di un clima tossico creato da alcuni che alimentano le barricate che ci sono ancora oggi, purtroppo, tra i media e Mazzarri. Non so se le due persone più vicine a Mazzarri, cioè Santoro e Bigon, riportarono i miei pensieri al loro e nostro allenatore: Risultati: eccoli: vittoria facile con il Pescara ma
doppia sconfitta casalinga con il Bologna: sia in campionato (2 – 3) che in Coppa Italia (1 – 2), ancora non metabolizzate da tutto l’ambiente napoletano.
Il fisco sta facendo visita al calcio, Napoli tende a sbranarsi all’interno, secondo la consuetudine nostrana che esige autolesionismo, indegne furberie e vendette sottilissime.
Accade così che proprio quando l’ambiente del calcio, attaccato, da diverse parti, avrebbe dovuto presentarsi compatto, al cospetto di certa gente che guarda il fuscello negli occhi altrui e non la trave nei propri, il fescennino abituale si allarghi.
Nel frattempo, tutte eliminate, le nostre, sia in Champions che in Europa League, alla faccia del ranking UEFA.
Calcio ritardato, quindi, almeno per quanto concerne il Napoli, partito benissimo ed anche se esultiamo per il secondo posto in campionato, non possiamo non ricordare quanto è stato sciupato, in casa (specialmente, oltre il Bologna, Torino e Sampdoria); Juve in economia eppure a più 11, Inter un po’ meno, continuando nei disastri della gestione Stramaccioni. Opportunamente segnalata, a puro titolo di cronaca, la gradita predilezione dei club del Nord per Napoli, la sua Provincia e la Campania. Un pò tutte scendono a visionare dalle nostre parti (basta leggere il C.U. del C.R.C.) Il zompo nordista “esita” dunque nella Provincia napoletana, prima di prendere le strade di Catania e Palermo. Anche la Fiorentina, vista “esitare” contro il Milan è tornata alla vittoria, dimostrando, però, una condizione di forma esaltante e spera di raggiungere il Milan al 3° posto.
Il Milan, dicevo, il cui Amministratore Delegato ho incontrato nella bellissima sala conferenze di San Siro, esitante ma in piena zona Champions e sempre più convinto nel suo e nel loro progetto giovani. Acquistato il talento dell’Empoli Saponara e pronti a lanciare in serie A i migliori della Primavera rossonera, allenata da Dolcetti e cioè Cristante, Petagna, Ganz e Galliani. Indispensabile, Allegri, secondo Galliani, per realizzare questo progetto e coniugare alta classifica e ringiovanimento di tutto l’organico. Ambizioso e difficile. Progetto non riuscito, per adesso, a Moratti e a Stramaccioni. Un bel campionato, dunque.
E la Campania sembra riuscire gradita a tutte le concorrenti maggiori ed anche a quelle minori.
Ma Napoli, sempre viva, non si accorge di questa bagarre e si dimena per organizzare subito una personalissima, all’interno del suo sodalizio calcistico.
Importanti sono le beghe, per adesso. Mazzarri ha esposto le sue idee. E, guarda caso, si è agganciato, tra l’altro, a quanto noi andiamo dicendo da anni. Una squadra forte con pochi acquisti ma di altissimo livello, senza più commettere errori in sede di campagna trasferimenti (un elenco lunghissimo) e senza trascurare il vivaio, a cui va dato sostegno, mezzi e strutture.
La necessità di un vivaio che per adesso al Napoli ha dato, grazie a Zeman (e a Peppe Santoro), uno stratosferico Insigne, mentre nel Milan giocano da titolari Abbiati e Abate ed a Cagliari, dove, domenica pomeriggio, il Napoli troverà due bei prodotti sardi, Cossu e Sau (quest’ultimo esploso, lo scorso anno, nella vicina Castellamare di Stabia), oltre ai giovanissimi Murru (94 esterno sinistro) e Del Fabro (95) difensore centrale.
L’affermazione è stata riportata anche da quei giornali che dicono Pandev e non Insigne; Donadel e non Maiello; Vargas e non Ciano oppure Fideleff e non Izzo e che, a suo tempo, non spesero una parola nella valorizzazione di Cannavaro. Questo per limitarci agli episodi più evidenti, perché ci sarebbe da divertirsi con le pieghe esterofile mostrate, ad esempio, durante la possibilità di riportare a Napoli Floro Flores, o addirittura Nocerino.
Mazzarri è stato molto apprezzato per la chiarezza con la quale ha parlato. Specie quando ha invocato chiarezza a livello di giornalisti, dirigenti, pubblico, impiegati e giocatori. Ha accennato dei temi. L’argomento vivaio è stato lasciato cadere così, per parlare invece dei consensi (non sono comunque mancate velate critiche) del dopo Milan; almeno a questa parte, è sembrato dimentico di qualcosa di importante. Semplicemente che il primo chiarimento è lui a doverlo fornire, facendo sapere alla opinione pubblica innanzitutto se resta a Napoli o se è vera la notizia che voglia andare, attraverso Fassone, all’Inter. Potrebbe, in questo, dargli una mano, il Presidente, anche lui molto criticato dai media, dai comunicatori, in questi ultimi tempi. Quante ne sento contro il presidente, la domenica in tribuna stampa. E chi può dire con esattezza, almeno fino ad oggi, dove va a parare De Laurentiis. Ieri assertore della politica giovanile; oggi smentitore (smentire). Ieri amico di Tizio, oggi di Caio. Ieri apparentemente competente; oggi statistico – cabalistico. E chi potrà negare la perplessità che ormai ha destato nella gente di buon senso, alimentando attorno a se la cortina fumogena di un pugnetto di responsabili di Area, utili per dirigere una società, che è entrata nel costume civile e moderno della nostra Città? Hanno pensato con chi sostituire Mazzarri qualora questi venisse per davvero chiamato dall’Inter?
Ecco, dunque, questo è il punto nostro; prima di tutti quanti gli altri parli De Laurentiis, cioè il presidente. Il noto produttore cinematografico voluto diventare presidente.
Esponga dunque il suo programma, non legato a questa o a quella situazione (l’autosufficienza è prerogativa virile e necessaria) e poi avrà la risposta che merita da tutti.
Un programma che non sia legato alla utilità sociale e quindi materiale del Napoli a Napoli e al Sud intero, non potrà vederci d’accordo. Un programma che tenda a stordire la massa, che deve acquisire una sua più precisa coscienza, non può non essere rige
Sarà il Campionato, come sempre, a chiarire almeno gli equivoci. Inebriati dalle vittorie con Atalanta, Torino e Genoa e dal pareggio con il Milan, si fa avanti il Cagliari prima di andare a far visita al Pescara. Due squadre alla portata del Napoli ma di questi tempi estremamente pericolose.
Il nuovo esame vale soprattutto per il centrocampo azzurro, zona per adesso ambigua e mal interpretata. Non per Cavani, che si batte con l’animus tipico del cadetto coraggioso e indomito, distratto, però, perlomeno a San Siro, dalle tantissime voci sul suo futuro. L’ultima arrivata è quella di una trattativa dei suoi agenti con il Manchester City, durante la partita di F.A. Cup degli uomini di Mancini con il Chelsea e vinta per 2 – 1. Non per Insigne apparso voglioso e sicuro e nemmeno per Campagnaro, tra i più onesti del momento. Per Hamsik pensiamo sia da lanciare verso la propria porta e non solo l’altrui. Non è solo attaccante.
Con il Cagliari gioca Antonio Rosati a cui inviamo tutto il nostro sostegno, verso un ragazzo che è, senza forse, uno dei migliori portieri italiani.
E per oggi crediamo che basti.
NANDO TROISE
dalla sala stampa dello Stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro a Milano.