Non mettere più il piede nella Piazza dedicata al ginecologo della rivoluzione partenopea, Domenico Cirillo; la piazza dei due Municipi, la piazza degli imbrogli, del malaffare, della malavita, della mal amministrazione, dei concorsi truccati, della speculazione,dei consigli comunali farsa, delle lottizzazioni convenzionate, dei favoritismi, dello sperpero del denaro pubblico; non vedere più la faccia del Sindaco, “la brava persona e serio professionista” o quella del Potente Assessore alla “Sicurezza”, un gigante della politica casoriana, erede diretto da più di venti anni di colui che oggi si erge a novello fustigatore. Il gigante e la sua pletora di manager, scelti per “intuiti personae” o già appartenenti alla squinternata macchina comunale. Colui che in meno di un anno ha fatto approvare il piano urbanistico comunale e l’accordo di programma integrato urbano finanziato dai fondi europei e che a breve farà approvare il Piano Casa; colui che è riuscito a far portare a termine il concorso per dieci vigili urbani, bloccato, per adesso, causa la mancanza della relazione definitiva della commissione esaminatrice (come dichiara il nuovo Dirigente del Settore della Polizia Municipale e Dirigente del I Settore “Affari Generali e del Personale”) e colpa della spending review.
Il pensiero poi, invece, si sposta nei vicoletti di via Santa Croce, dove sono passate le intelligenze dei nostri avi, in quelli di chiazza e maio e San Benedetto, o vico a spuntatora e in tutti quei posti che una civile comunità avrebbe dovuto difendere dal degrado, dal cemento, dalla sporcizia nel rispetto della storia e della tradizione di una Città, Casoria, importante sotto tutti i profili fino a quando…………..
Un’analisi antropologica culturale confrontata con il Professore Vice Sindaco della vicina Afragola ha fatto convenire e risultare che la nostra Città, Casoria, ha perso, negli anni 80, una guerra di camorra, le sue “mura di cinta” sono state abbattute e l’invasione si è realizzata, con l’unico scopo, quello di impoverire la nostra Città ed arricchire la propria.
A ciò va, poi, aggiunto, nel non aver saputo far diventare Casoria, la frazione Arpino, la quale, giustamente, pretende una sua Autonomia.
BASTA! La tastiera si è bloccata. Non escono più parole. ZERO.
Nando Troise.