Ero indeciso se calare un manto pietoso sulla litigiosità dei partiti di Casoria, registrare il successo elettorale.
Veniamo ad un’analisi del voto più dettagliata delle elezioni comunali. Iniziamo dalla coalizione di Centro Sinistra, agglomerato di persone sempre alla ricerca di nuovi adepti, magari democristiani, che con la sagace regia di Cosimo Boemio, espressione politica nell’area nord di Napoli del consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Nicola Marrazzo e con l’intervento dell’ex deputato Tuccillo, è riuscito ed ottenuto la candidatura a Sindaco della Città di Casoria del medico Enzo Carfora, eletto nel Consiglio Provinciale con Sinistra Ecologia e Libertà. In questa coalizione, perlomeno nel periodo elettorale, il Partito Democratico, dimostrando di essere un partito organizzato, coeso e determinato, ha ottenuto il pareggio in termini di consiglieri eletti con l’Api, una nuova formazione politica nata dalle ceneri dello Sdi,
nonostante la forza del Senatore Casillo che, da un lato, riesce a far ottenere al suo partito, con sede sempre in via Pio XII, ben cinque consiglieri comunali, dall’altro lato, perdendo la candidatura a Sindaco (lui aveva proposto, in busta chiusa, l’Avv. Mariano Russo e l’imprenditore Enzo Cafarelli) ha perso la solidarietà politica di alcuni importanti soggetti politici di questa Città, cioè, proprio lo stesso Avv. Russo, poi il Dr. Giulio Russo, quindi Enzo Infante, Gianni Bianco e altri, pagando i malumori all’interno del suo partito. Il chiacchiericcio di consiglieri comunali scontenti e di alcuni dei non eletti ha procurato questo risultato. Il risultato di due manifesti, in contemporanea, contro l’amministrazione, da parte, uno del Pd e l’altro della coalizione di centro destra, anche con il simbolo di Nuova Città, la lista civica che ha visto eleggere il consigliere Nello Cerbone, oggi vicepresidente del Consiglio Comunale e con il suo voto a sostegno dell’Amministrazione Carfora.
Se Enzo Carfora ha ottenuto di essere comunque eletto è solo grazie al fatto che ha capito, dal primo momento, il vento che tirava ed ha sviluppato una campagna elettorale senza risparmiarsi mai e come mai aveva fatto, riducendo, nel turno di ballottaggio, il gap che aveva con la coalizione di centro destra, ottenendo, poi, 4000 voti in più del suo avversario, il giovane dottore commercialista Massimo Iodice. Ha approfittato del vento partito da Milano con Pisapia, passando per Napoli con De Magistris ed ha approfittato della bagarre sviluppatasi all’interno di quel grande contenitore che poteva essere ma non è stato il Pdl.
Sarà voto di protesta, di opinione, dei movimenti e della gioventù. Certo è che i partiti del centrosinistra, tutti, hanno una responsabilità politica verso tutta quella gente che ha dato loro la fiducia. Ha dato a Enzo Carfora, a Pasquale Tignola, ad Antonio Lanzano ed anche, naturalmente, a tutti gli altri, la delega per contrastare tutto quello che da anni, ogni settimana, raccontiamo da questo giornale (disabili, tasse, monnezza, sport sociale, speculazioni, spartizioni, affidamento incarichi etc.).
L’ultimo manifesto del Partito Democratico, ormai, sancisce la completa uscita di questo partito, del suo gruppo consiliare e dello stesso presidente del consiglio comunale, dal governo della città, anzi, fanno sapere che continueranno la propria opposizione.
Solo la litigiosità ha punito la Casa delle Libertà, l’Udc e le liste civiche in appoggio all’altro candidato Sindaco, cioè Massimo Iodice.
Enzo Carfora, comunque, ha l’aria della brava persona e del serio professionista.
Promise, allora, un anno fa, che avrebbe forgiato il Comune della Rinascita.
Si discute da sempre se siano i Sindaci a far grandi le Amministrazioni (come la storia moderna racconta di Raimondo Paone, Giovanni Tremante ed Antonio Bassolino) o se viceversa, siano gli Assessori a decretare il successo dei Sindaci. Questione controversa e ancora irrisolta. Nel caso di Enzo Carfora, meriti e fortune (parco Assessori) si sono bilanciati.
Adesso Carfora è in una situazione particolare: Idv è in stand by, dopo il contentino della direzione di Casoria Ambiente, dimentichi di quanta insofferenza ha procurato questa amministrazione ai due consiglieri comunali, Lanzano e Petrone.
Il Sindaco, quindi, si trova a governare la truppa e a doverne svegliare gli stimoli senza poter usare il sistema più convincente: il comando di chi può disporre nel bene o nel male dei destini dei suoi amministrati. Non c’è posizione più pericolosa o a rischio, in un governo cittadino, di quella del Sindaco che è conscio delle incertezze che riserva la politica. I dipendenti pubblici sono brave persone, per definizione, ma tendono a disubbidire. Allora capitano episodi gravissimi……
Nel Consiglio Comunale, il Pd, l’Udc, oltre il Pdl naturalmente, hanno chiesto più volte al Sindaco di dimettersi per realizzare il cambio di gestione con largo anticipo.
Carfora sta gestendo con grande fermezza.
Gli Assessori rispondono alle sue sollecitazioni ed ecco che si organizza quel gran pateracchio del Consiglio di Amministrazione di Casoria Ambiente, una società nata mista ed oggi ad intero capitale pubblico che avrebbe dovuto riorganizzare il Settore della N.U. invece è servita solo alla lottizzazione dei posti ai vertici dell’azienda, a bacino elettorale, a far lievitare le tariffe, offrendo, inoltre, un pessimo servizio. Si aspetta, poi, dal Dirigente del Settore Servizi alla Persona e dall’Assessore all’Assistenza e Sicurezza Sociale, un convegno, un dibattito o anche una conferenza stampa per poter conoscere l’attività del Ufficio di Piano dell’Ambito 6, quello che comprende anche Casavatore ed Arzano, che dovrebbe curare il servizio domiciliare dell’assistenza agli anziani; conoscere che fine hanno fatto Pollicino e Pollicina e magari essere messi a conoscenza di come è andata a finire la storia del contratto di fitto passivo di via Campanariello.
Enzo Carfora, a sua insaputa e involontariamente, sta facendo sì che continuasse un vecchio modo di fare politica, esaltazione di un periodo, quello socialista ed anche democristiano, che, tutto sommato, ha procurato tanti guasti.
A Casoria, colpa delle parrocchie e delle sacrestie, si recita da sessant’anni secondo un copione prefissato che fa parte di un modo miope, o idiota, di interpretare le esigenze, i bisogni e le attese delle persone.
NANDO TROISE.