In un periodo in cui i media non fanno altro che riportare alla cronaca notizie inerenti alla crisi economica, allo spread che sale e che scende e ai sempre più imprenditori che si suicidano, soffocati dalle tasse e dai debiti, per i cittadini napoletani è in arrivo una notizia che potrà alleviare le esorbitanti sofferenze di quest’ultimo periodo. Il varo dell’Imu (Imposta Municipale Unica) verrà calcolato in base ad una equazione ben precisa: paga meno chi ha più figli.
Il ritorno della tassazione degli immobili è uno dei problemi più rilevanti che affligge le famiglie napoletane. Ma una certezza è in arrivo: l’imposta non colpirà i nuclei familiari composte da 5 o 6 componenti. Per le famiglie numerose l’Imu sarà una vera e proprio tassa virtuale, con cifra da pagare vicino allo zero. Infatti in attesa che a Napoli le aliquote definitive vengano rese note, le famiglie con coniugi a cui si aggiungono 3 o 4 famiglie ( in complesso sono 25 mila) non pagheranno nulla per il possesso della prima casa.
Il calcolo dell’Imu cambia, rispetto al vecchio ici, grazie al inserimento del cosiddetto “quoziente familiare”. Se prima l’imposta veniva calcolata solo in base al valore catastale dell’appartamento, con l’Imu sarà prevista una detrazione pari a 50 euro per ciascun figlio a carico di età inferiore ai 26 anni. Una norma che a Napoli risulterà utile, anzi utilissima alle famiglie, visto che il capoluogo partenopeo detiene un vero e proprio record di nuclei “affollati”.
Vediamo nel dettaglio come verrà percepita l’imposta Imu dalle singole famiglie partenopee:
in città le famiglie che risiedono in casa di proprietà sono il 50 per cento del totale. In particolare ci sono circa 7mila famiglie proprietarie con 6 componenti (dunque 4 figli) e altre 18mila famiglie con 5 componenti (3 figli). Per entrambi i gruppi, quindi 25mila famiglie, l’Imu sarà praticamente azzerata, perché rispetto all’altissima percentuale esistente di abitazioni di tipo economico e popolare, gli sgravi previsti per i figli serviranno ad assorbire in toto il valore della rendita catastale della casa.
Nell’applicazione della nuova imposta, si è considerata la detrazione di 200 euro prevista dalla legge per ciascuna abitazione principale e gli ulteriori 50 euro che saranno riconosciuti per ogni figlio a carico, sino ad un massimo di 8.
Piccole buone notizie ci sono anche per le famiglie con un numero inferiori di figli a carico. Infatti i nuclei familiari con 1 o 2 figli ( circa 68 mila) pagheranno l’Imu, ma con una lieve consolazione, dovuta ad una cifra media dell’imposta pari a 90 e 40 euro; importo comunque inferiore rispetto ai 132 euro previsti in passato dall’ici.
Consolazione che non c’è invece per le famiglie senza figli a carico. Per queste (circa 75 mila) ci sarà un lieve aumento rispetto al passato con un imposta che aumenterà a 140 euro.
Il tutto ovviamente con le dovute eccezioni, che si legheranno ai diversi valori catastali delle case e a particolari condizioni di disagio socio-economico. E soprattutto – cautela da non trascurare – confidando sulla rapida definizione del contenzioso Stato-Comuni.