E’ stata inaugurata il giorno 28 settembre, presso il Museo di arte contemporanea “Cam Casoria” la mostra che prende il titolo di “Campania Senses”. E’ la sensorialità alla base dell’evento che vede coinvolti artisti campani con performance, installazioni, video, sound art, danza e fotografia. “La particolare connotazione territoriale e sociale campana – ha spiegato il coordinatore della mostra Antonio Manfredi – e gli stimoli che da essa provengono hanno portato gli artisti ad esprimersi su tematiche incisive e taglienti come il fascismo, il nazismo, il ruolo della donna, il sesso, la religione, la politica, l’immigrazione”. Centinaia i visitatori, di tutte le fasce d’età, che hanno partecipato all’evento. Un grande successo di pubblico per la prima serata di “Campania Senses”. L’iniziativa, promossa dal Padiglione Italia alla 54° biennale di Venezia per il 150° dell’Unità d’Italia, curata da Vittorio Sgarbi, coordinata dal direttore del Cam l’artista Antonio Mafredi è stata patrocinata dal comune di Casoria che ha elargito per la realizzazione dell’evento culturale 20.000 euro. Presenti alla serata anche il sindaco Vincenzo Carfora, l’assessore alla cultura Luisa Marro (che si è impegnata in prima persona per la realizzazione dell’avvenimento culturale), l’assessore all’Ambiente Pasquale Tignola; diversi dirigenti comunali, Consiglieri di maggioranza e qualche Consigliere di opposizione. Ospite d’onore il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
“La cittadina vicina a Napoli – dice Sgarbi – oggi si distingue per la coraggiosa impresa di Antonio Manfredi, artista e curioso di artisti che ha inventato il Cam, un Museo d’arte contemporanea molto più vitale del Madre e aperto alle esperienze dei migliori, e non sempre riconosciuti, artisti napoletani”. “Casoria e Pontecagnano – conclude Sgarbi – suppliscono in modo efficace alla distrazione e al disagio della città di Napoli consentendo che la Campania sia parte del mosaico dell’Italia artistica del nostro tempo”. Infatti la Regione Campania non ha finanziato la biennale dell’arte, ma i comuni di Casoria e Pontecagnano Faiano (Salerno), la Biennale la fanno comunque. Divergenti i giudizi del pubblico che ha ammirato le opere. Nettamente contrastanti i pareri: da una
parte c’è chi ha trovato originali e spettacolari le opere d’arte presentate; dall’altra chi le ha definite “di cattivo gusto” e addirittura “offensive”. Molti non hanno trovato particolarmente gradevole la presenza di una donna seminuda, soltanto con il pube coperto. Non è stato probabilmente il nudo femminile (a cui siamo ormai abituati) a lasciare perplessi taluni visitatori, ma le “moine” provocanti che la modella indirizzava al pubblico, culminate nello spostamento della succinta mutandina all’arrivo di Sgarbi. Il nudo femminile non scandalizza più neppure i più pudici, però un’opera può diventare sgradevole se cade nella volgarità. Qualcuno ha parlato addirittura di offesa alla donna. Polemiche sono sorte anche per l’immagine di suore che partoriscono conigli. Anche questa opera non ha raccolto i consensi dell’intero pubblico. A chi ha espresso giudizio negativo sulla mostra, qualcuno ha obiettato che se non si è esperti del settore è meglio stare zitti. Il pubblico, però, non è composto sempre e solo da esperti, tuttavia è pur sempre sovrano. Il Cam, ancora una volta, nel bene e nel male, ha fatto parlare di sé con le sue provocazioni spesso crude e per qualcuno “volgari”.