Con lo sport fermo per l’emergenza Covid19, nel calcio campano ci si interroga sull’eventuale prosieguo della stagione, legato ovviamente allo sviluppo della situazione sanitaria in Italia.
Con il direttore sportivo Orlando Stiletti, ex di Casoria e Afragolese ed oggi alla Palmese, ci soffermiamo sui temi più discussi in questo periodo di quarantena, partendo dal calcio giocato e dall’ottimo campionato di Afragolese e Casoria, prima dell’interruzione per l’emergenza sanitaria nel nostro paese.
«Abbiamo assistito – spiega Stiletti – ad un bellissimo torneo da parte di Afragolese e Casoria, le quali sono partite con obiettivi diversi, facendo davvero bene. L’Afragolese sta rispettato i programmi del presidente Niutta, avendo sette punti di vantaggio sulla seconda a sette giornate dal termine, vincendo la Coppa Italia regionale e dettando legge un po’ ovunque. La formazione rossoblù è riuscita a centrare quasi tutti gli obiettivi stagionali, dico quasi perché il campionato è fermo, ma il +7 in classifica fa ben sperare la piazza di Afragola. La squadra sta regalando tante soddisfazioni ad una tifoseria che dopo le delusioni degli ultimi anni merita di calcare i palcoscenici nazionali. Per quanto riguarda il Casoria, è l’autentica sorpresa del campionato. Tutto merito del presidente Palmentieri, il quale in estate ha creduto nel mister Ivan De Michele e con un budget ridotto è riuscito ad arrivare tra le prime 5 in graduatoria prima dello scoppio dell’emergenza. È un grande risultato per la squadra di De Michele».
In questo periodo di quarantena sono tante le iniziative messe in campo da imprenditori, semplici cittadini, ma anche da parte delle società sportive a sostegno dei più deboli: «Da lodare l’iniziativa del presidente Raffaele Niutta, il quale con alcuni amici imprenditori sta cercando di aiutare le famiglie povere di Afragola con una raccolta fondi». C’è infatti un IBAN attraverso il quale chi vuole può partecipare e che riportiamo di seguito, facendo nostro l’appello del presidente Niutta e dei suoi soci: IT14Y0560203400004000019113.
Stiletti si sofferma inoltre sull’eventuale ripresa delle attività sportive, legate giocoforza all’evoluzione epidemiologica in Italia: «Come facciamo a parlare di ripresa di campionato con in giro un virus così contagioso? È ovvio che tutto è legato alla situazione sanitaria del Paese, ma oggi parlare di calcio giocato è alquanto esagerato. Dobbiamo prima sperare che ci siano meno morti e meno contagiati. Dobbiamo stare vicino ai nostri eroi: i dottori, gli infermieri, la Protezione Civile, dobbiamo fare il tifo per loro e per le forze dell’ordine, mentre noi dobbiamo restare a casa per combattere questo virus. Con uno scenario del genere come si può pensare di programmare la ripresa dei campionati? Chi se la prende la responsabilità? Forse qualcuno ha sottovalutato la situazione. Di certo nel mondo del calcio c’è qualcuno che approfitta del momento per non pagare i propri calciatori, collaboratori e tesserati. Chi ha la coscienza pulita ed ha la possibilità di dare una mano ai calciatori lo faccia. Si dovrebbe pagare almeno uno stipendio ai calciatori. Inoltre chi dice “scendiamo in campo” non calcola i problemi economici che avrà il calcio nei prossimi mesi, ci sono molti imprenditori che non stanno lavorando difficilmente faranno sponsorizzazioni. Oggi ognuno deve fare la sua parte, adeguarsi al periodo ed agire con buon senso. Ora è solo dannoso – conclude Stiletti – fare programmi».
Calcio e solidarietà, la sfida di Maurizio Maraucci: dona mascherine a ospedali, famiglie e Protezione Civile
Il calcio è stato momentaneamente accantonato e c’è chi come Maurizio Maraucci, difensore del Gladiator, si sta prodigando per aiutare i più deboli, le persone che sono in prima linea nella lotta al Covid19. Maraucci, insieme con la moglie Elita, sta producendo, nella sua azienda di San Pietro a Patierno, mascherine da donare a medici e operatori sanitari. Duecentocinquanta dispositivi di protezione individuale sono già stati donati al reparto di oncologia del Policlinico SUN ed altre agli infermieri dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Operatori sanitari, medici, bambini, Protezione Civile, Croce Rossa e tante persone che ne hanno bisogno possono contare su Maraucci e sua moglie Elita, in un momento in cui ognuno, nel suo piccolo, cerca di fare la sua parte per contrastare la diffusione del virus.