La Commissione alle Politiche Sociali adotta la linea della fermezza: i contributi solo nel rispetto del regolamento e dopo gli opportuni controlli.

VINCENZO CARFORA  dichiara: “Casoria è salva!”

Sono le ore 15 di un giovedì qualsiasi, il 12 settembre, e sono ancora in piazza sia i manifestanti che i carabinieri ed i vigili urbani; solo da poco gli uomini della Polizia hanno lasciato Piazza Cirillo. Una mattinata di proteste, come Casoriadue ha costantemente aggiornato i suoi lettori ed i suoi visitatori.

E c’è stata anche la riunione della Commissione Consiliare Consultiva alla Politiche Sociali, presieduta da Marco Colurcio, con la presenza di tutti i partiti. Il verbale stilato dall’Avv. Mauro Iavarone recita così: “Il

Dr. Petirro, dirigente responsabile del Settore “Servizi diretti alla Persona, presente, fornisce informazioni e chiarimenti sullo stato della fattispecie (ndr le proteste dei manifestanti). Presente il Sindaco.

 

Il Dr. Petirro afferma che sull’istruttoria delle circa 2100 domande, il regolamento non detta tempi.

I controlli sono molteplici; quello amministrativo si fanno in un mese circa. I controlli sulla situazione socio – ambientale richiedono più tempo ed impegno. I controlli completi richiedono, allo stato, non meno di cinque mesi.

Diverse metodologie di controllo richiederebbero una modifica del regolamento.

Dalla discussione emana l’unanime convincimento che venga rispettato il regolamento e nel frattempo non vanno erogati contributi fino alla pubblicazione della graduatoria.

Si discute sull’opportunità di rinforzare l’organico degli assistenti sociali, per velocizzare i controlli.

Il Dr. Petirro assicura che, se l’ufficio avrà la possibilità di lavorare in tranquillità, entro Natale i controlli potranno essere completati.”

Questo è quanto scaturito da una mattinata di proteste e di partecipazione.

 

 

 

Vincenzo Carfora  ha l’aria della brava persona e del serio professionista: non è stato molto fortunato come sindaco. Però, piaccia o no, è quello che, a Casoria, ha trovato irrisolvibili problemi (emergenza rifiuti, maggioranza consiliare abbandonata, subito, da quattro consiglieri comunali del PD etc.). Non era mai successo!

Proprio con il suo avversario al ballottaggio – referendum, Massimo Iodice, Enzo ha sempre avuto un rapporto di civile collaborazione: la vera e propria opposizione costruttiva: dissero che avrebbero forgiato il Comune della rinascita. Si discute da sempre se siano i Sindaci a far grandi le Amministrazioni o se, viceversa, siano gli assessori a decretare il successo dei Sindaci. Questione controversa e ancora irrisolta. Nel caso di Enzo, meriti e fortune si sono bilanciati.

Adesso Carfora è in una situazione particolare. I Polizio gli vogliono dare il benservito e cercano alleati. Hanno trovato, per adesso, Fuccio, Blasotti, Amoroso e Laezza, ed hanno iniziato la “strategia della tensione”: lettere, denunce, dichiarazioni inviate, a loro dire, alla Corte dei conti, e attraverso il Senatore del Pd Pasquale Sollo, una interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno, al Ministro della Semplificazione Amministrativa  ed al Ministero delle Finanze. “Debbono pagare anche i Consiglieri Comunali – dice Ciccio Polizio – tutti quelli che hanno votato a favore di molti pagamenti”.

In una delle ultime lettere che Ciccio Polizio ha inviato si evince un attacco al Sindaco e boccia la politica economica. Il Sindaco, quindi, si trova a governare la truppa e a doverne svegliare gli stimoli senza poter usare il sistema più convincente: il comando di chi può disporre, nel bene e nel male, dei destini dei suoi amministrati. Non c’è posizione più pericolosa o a rischio, in un governo cittadino, di quella del Sindaco che non sa di chi può disporre di una maggioranza così strana, tanto strana da non rispettare nemmeno gli scranni giusti.

E, poi, la macchina comunale: i dipendenti pubblici sono brave persone, per definizione, ma tendono a disubbidire al papà – padrone quando questi non dimostra di aver ben saldo in pugno lo scettro.

Il Sindaco e l’Assessore al Bilancio, la d.ssa Valeria Esposito,  vorrebbero più attenzione sulle spese ordinarie e cioè verde, ecologia, isole pedonali, scuolabus, mensa, convitto, semiconvitto, attività culturali, attività sportive, contributi alle persone meno abbienti, assistenza anziani, assistenza handicappati, obbligando, quindi, gli stessi dirigenti ad un’azione di controllo prima e correttiva poi, tesa al contenimento del flusso di spesa, perché è proprio in questi delicatissimi settori della vita che in passato si sono nascosti brogli, favori, sperperi. E’ un argomento difficile da trattare: il gap con il nord sta proprio qua: al Nord obbligano al rispetto delle regole per ottenere, poi, il consenso anche quello elettorale; qui, da noi, ci si organizza per aggirare le regole per ottenere poi il consenso e non solo quello elettorale ed allora ecco i falsi invalidi, la possibilità di non presentarsi al posto di lavoro nell’ufficio pubblico, il convitto e semiconvitto, i contributi a pioggia per pseudo attività sportive e culturali.

Il Sindaco, proprio avendo salvato Casoria dal dissesto finanziario, dovrebbe, adesso, far spiegare dal Dirigente del Settore “Finanze e Patrimonio”, in maniera chiara in quale situazione economica si trova il Comune e si stanno rispettando le regole imposte dal Patto di Stabilità.

Tra il vecchio ed il nuovo, tra Vincenzo Carfora, dismesso ed irato, e quel poco che è rimasto del centro sinistra che, poverini, vogliono raccogliere un’eredità pesante e debitoria, in mezzo al guado, insomma, questa truppa governativa si appresta ad affrontare i prossimi Consigli Comunali.

Nelle ultime riunioni, gli esponenti del Pd gli hanno dedicato tante critiche.

A Casoria, purtroppo, colpa delle parrocchie e delle sacrestie, si recita da cinquanta anni, secondo un copione prefissato che fa parte di un modo miope, o idiota, di interpretare le esigenze, i bisogni, le attese delle persone.

La Casoria di Raimondo Paone (a proposito, a quando una lapide commemorativa di questo grandissimo Sindaco???), quella d’oro, non era avara di benessere, anche se comunque i poveri e gli intellettuali gridavano insulti contro quel Sindaco ed i suoi successori, rei di trasformare una zona agricola in un paesone di fabbriche avvelenanti, oggi quasi tutte dismesse, con conseguente abusivismo edilizio e migliaia di immigrati napoletani e afragolesi. Le aree dismesse, le lottizzazioni convenzionate e le concessioni edilizie sono e saranno un capitolo amaro di questa Città su cui Magistratura e Forze dell’Ordine …………….

Se permettete, non si possono difendere gli attori principali del periodo fulgido democristiano, un lunghissimo elenco di persone, la cui dichiarazione dei redditi………..

In fondo, Sindaci ed Assessori sono dei privilegiati: saranno pure criticati e criticabili ma, a fine mese, non hanno certo le angustie o le sofferenze dei disoccupati,  cassintegrati o dei metalmeccanici.

Alla prossima……………………..

NANDO TROISE.

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