Finalmente la Giunta è pronta. Domani il sindaco Vincenzo Carfora renderà noti i nomi degli assessori che andranno a comporre la squadra di governo cittadino. Sette in tutto da dividere tra: Pd, Api, Fli, Idv, Nda. La spartizione dovrebbe essere la seguente: due assessori al Pd; due all’ Api e uno a testa a Fli, Idv e Nda. Potrebbero non essere tutti casoriani e la Giunta avere carattere sia politico che tecnico. Due o più donne probabilmente saranno a capo di assessorati. Ogni partito della coalizione di centrosinistra, che ha vinto le elezioni comunali, avrà propri rappresentanti. Le divisioni sono state fatte equamente e dopo consuete e opportune consultazioni con i partiti. Qualche ora ancora e si conosceranno i nomi degli assessori.
I ritardi nella formazione di questa nuova amministrazione sono stati molteplici, a partire dalla proclamazione del primo cittadino avvenuta a distanza di dieci giorni dal risultato delle urne che ha decretato al ballottaggio la vittoria di Vincenzo Carfora contro l’avversario Massimo Iodice. Ancora ritardi nell’insediamento del consiglio comunale; il seggio centrale presieduto dal Magistrato Giuseppe Cioffi, non ha, ad oggi, ultimato la verifica delle preferenze espresse per le diciotto liste candidate alle elezioni e per i singoli candidati al consiglio comunale. Probabilmente le operazioni termineranno alla fine del mese di giugno e, soltanto allora, i 24 consiglieri potranno ricevere ufficialmente la nomina.
Domani si sapranno i nomi degli assessori che, insieme al sindaco e al consiglio comunale, dovranno assumersi il difficile compito di amministrare la città facendo fronte ai numerosi problemi che essa presenta: rifiuti in testa. Anche se la crisi dei rifiuti non è l’unico dramma da superare in una città dove il grado di vivibilità è veramente tra i più bassi d’Italia. Bisognerebbe concentrarsi sulla questione ambientale in generale, favorendo la creazione di spazi verdi attrezzati e puliti; c’è da ristrutturare la villa comunale di via Pio XII e quella di via Toti; ripristinare le strutture sportive del territorio come lo stadio San Mauro e, perché no, riappropriarsi del Palazzetto dello sport.
Urge il rifacimento del manto stradale gravemente compromesso nell’intero territorio e il controllo scrupoloso del sottosuolo a rischio di crolli, soprattutto nel centro storico; c’è da affrontare la questione delle aree dismesse per renderle non peso morto, ma fonte di ricchezza per la città; va intensificata le rete di trasporto interno e creato un collegamento confortevole tra Casoria centro e la zona di Arpino; occorre pensare ad un serio piano urbanistico per l’abbattimento delle barriere architettoniche, in primis nelle strutture pubbliche (è grave e vergognoso che una città di 90.000 abitanti non sia in grado di trasformare le differenze in risorsa per la collettività); programmare un piano adeguato per la gestione del traffico veicolare; creare parcheggi; garantire la presenza delle forze dell’ordine sul territorio; incrementare l’illuminazione pubblica; promuovere eventi culturali; approvare il Puc e porre fine alla speculazione edilizia e alla cementificazione selvaggia. Questi i primi problemi che mi vengono, di getto, in mente pensando alla martoriata Casoria. Gli assessori e il sindaco avranno tanto da fare. Si spera che facciano, e pure presto: la città è in rovina.