La manifestazione degli avvocati contro le riforme avverse all’avvocatura si trasferisce anche in provincia

E’ ufficiale, la manifestazione degli avvocati contro le riforme avverse all’avvocatura si trasferisce anche in provincia. Gazebo ad Afragola, Casoria e Frattamaggiore. Afragola davanti all’ufficio del Giudice di Pace ed alla Piazza Gianturco, il giorno 13, Casoria davanti al Tribunale, di fronte al Giudice di Pace di Casoria ed in Piazza Cirillo il giorno  14, e Frattamaggiore davanti all’ufficio del Giudice di Pace ed alla Piazza Umberto I il giorno 12. Continua dunque, dopo i presidi cittadini, la protesta, messa in atto dagli avvocati napoletani, contro gli ultimi discussi provvedimenti emanati dal Governo. Ieri

mattina, agli ingressi del nuovo tribunale di Napoli, si è inaugurata la prima tra le manifestazioni di informazione e contestazione che si terranno, nel corso dei prossimi giorni, in vari luoghi della città e della provincia. Volantini e materiale informativo sono stati distribuiti ai cittadini, al fine di sensibilizzarli sulle novità recentemente introdotte, che hanno visto l’impennata dei costi della giustizia a carico degli utenti e la riduzione del numero degli uffici giudiziari presenti sul territorio, con moltiplicazione di costi, disagi e gravi inefficienze, oltre a non garantire alcun effettivo risparmio da parte dello Stato. Gli avvocati denunciano: “il gratuito patrocinio è stato di fatto eliminato”! In effetti, la decurtazione quasi totale dei compensi spettanti ai difensori, che si offrono per il patrocinio dei meno abbienti a spese dello Stato, comporterà, per gli stessi, l’impossibilità di continuare ad assumere tale tipo di difesa, con inevitabile compromissione e pregiudizio dei diritti di chi non ha mezzi economici adeguati. Altro tema scottante è il metodo di adozione di tali provvedimenti. “La decretazione d’urgenza”, segnalano i legali napoletani, “non è degna di uno Stato democratico, garante del confronto parlamentare e, sicuramente, non adatta a risolvere i problemi della giustizia”. Si è giunti, segnalano, a prevedere il versamento di onerosi contributi per ogni singola fase del processo, ivi compresa quella, costituzionalmente garantita, della motivazione della sentenza. Ciò, in assoluta controtendenza rispetto ad altri paesi europei, i quali hanno recentemente rimosso gli oneri economici previsti per l’accesso alla giurisdizione, in quanto odiosi ed insopportabili ostacoli frapposti tra il cittadino e la Giustizia. Come se non bastasse, per poter legittimamente adire il Giudice statale, in molti casi si è reso obbligatorio il previo ricorso all’istituto oneroso della mediaconciliazione, inutile e spesso dannoso, in quanto non sempre affidato alle cure di figure tecnicamente adatte. Ultimo, ma di non minore importanza, è l’allarme lanciato in merito alla paventata previsione di corresponsabilità dell’avvocato, unitamente al proprio assistito, al pagamento delle spese di giudizio in caso di lite temeraria. Particolarmente agguerriti e stanchi di passare per i responsabili dei mali della giustizia italiana, afflitta da ben altre problematiche, gli avvocati non disertano il confronto sui temi caldi ed, anzi, avanzano proposte, che si augurano di poter discutere con i referenti istituzionali. Forte sensibilità è stata dimostrata anche nei confronti dell’increscioso stato di sovraffollamento delle carceri, con richiesta di soluzioni e provvedimenti da adottarsi in tempi rapidi. Non è mancata, infine, la denuncia di gravi violazioni delle libertà costituzionalmente previste, a seguito delle intercettazioni dei colloqui tra difensore ed assistito. Il programma delle manifestazioni prevede altresì tre giorni di astensione dalle udienze, previsti per il 18, 19 e 20 febbraio, oltre ad un corteo nazionale, indetto dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura, per il giorno 20 febbraio 2014 in Roma. Intanto, per la prossima settimana, Afragola, Casoria e Frattamaggiore, sono pronte ad accogliere la protesta!

 

Mario Setola

 

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