La rivoluzione a Casoria deve partire dal patrimonio comunale…

Eliminare gli affitti passivi, utilizzare le proprietà dell’Azienda Comune, dismettere i fabbricati 219, abbandonare il democristiano ricorso all’assistenzialismo e non cedere ai ricatti

L’aria fredda che arriverà, la prossima settimana, con la perturbazione atlantica, porta al fresco, estingue gli alibi di chi giustifica le inattività e le inadempienze. Dovrebbe ripartire il confronto politico. Un confronto politico che manca da diversi anni, in sintonia con quello che il centro sinistra delle gestioni precedenti a Stefano Ferrara, impose a questa Città. Nel senso che tutti dovrebbero rispettare il proprio ruolo. La maggioranza, quello di avere l’onere e gli onori del Governo della Città, la minoranza quello di costruire, dall’opposizione, un percorso per un’alternanza di merito e, quindi, di proposta all’attuale maggioranza.

Saranno in grado le forze politiche, le rappresentanze elettive ed istituzionali di superare la stagione dei veleni che l’irresponsabilità del centro sinistra ha instillato a Casoria? I segni, purtroppo, sono negativi.

 

Da una parte una maggioranza ancora in preda a problemi di equilibri. Un esecutivo che, se volessimo scimmiottare i giudizi di Polizio, è molto critico. Questo non è nelle nostre intenzioni, noi giudichiamo gli assessori, sulle proposte, sui comportamenti, sulle capacità e sugli obiettivi che raggiungeranno. Una prima valutazione, però, va fatta. Il Sindaco ha formulato una Giunta che ha le caratteristiche della scelta definitiva, non come in passato quando regnava la provvisorietà. E su queste persone il giudizio è di merito e non certo l’invadenza insopportabile per i “rapporti” che questi esprimono.

Il Sindaco, in totale e piena sintonia con i partiti che compongono la coalizione composta da Pd, Api e Fli con Noi di Arpino, ha composto un esecutivo dal profilo politico, tecnico ed umano altissimo. Ognuno ha la libertà di scelta ma si stanno comportando in completa sinergia sia tra di loro che con lo stesso Sindaco, il quale sta dimostrando, anche nella gestione dell’Assemblea Cittadina, autorevolezza, autonomia decisionale e non certo legato e vincolato ai vertici delle forze politiche di maggioranza. Enzo Carfora e con lui Pasquale Tignola, Antonio Lanzano, Tommaso Casillo, Sergio D’Anna, Luisa Marro, Valeria Esposito, Mariano Marino, sta tentando di chiudere, strappare, interrompere, spezzare l’asse politico – affaristico di alcune lobby tipiche “casoriane”.

Troppi vincoli che rendono la strada della gestione politica ed amministrativa irta di pericoli e che molti vorrebbero imbucare, questa Amministrazione, in un vicolo cieco, specie quelli abituati ad accordi subdoli. Lo scioglimento per camorra è stato causato dalla “regia malavitosa” della gestione del territorio.

Su questo terreno è impegnato il Sindaco, la Giunta Municipale e l’Amministrazione Comunale; sul terreno del discrimine ci sarà la verifica della capacità della “politica con la P maiuscola e di quelli che volano alto” di riappropriarsi del proprio ruolo e di continuare ad essere tutela della legalità e della trasparenza contro ogni ingerenza camorristica.

In questo contesto, ci appaiono come “punture di spillo” talune questioni che sono poste da alcuni ambienti della minoranza consiliare. Le questioni sono altre!

Gli Assessori dei Settori : Affari Generali e Organizzazione e Sistemi; Ragioneria, Finanze e Tributi; Sicurezza e Mobilità; Demografico e Decentramento; Servizi diretti alla Persona; Lavori Pubblici e Manutenzione; Ambiente e Gestione del Patrimonio; Pianificazione e Controllo del Territorio; sulla propria pelle, hanno dovuto constatare che: la macchina comunale non funziona, un gran numero di dipendenti va per fatti propri, i servizi comunali allo sfascio. Di chi la colpa delle macerie trovate da questo Governo che ha alla sua guida Enzo Carfora? Questa è una Città inseminata, volutamente, negli anni 70, con spermatozoi marci ed infetti, “arricchita”, poi, da prostituzione femminile e trans, usura, contrabbando, speculazioni edilizie, micro e macrocriminalità, furti di auto, di appartamenti, violentata e, poi, stuprata da una guerra di camorra, d’altronde, persa. Non lo sanno i mentori del centro sinistra? Non si riesce a capire. Stanno ancora in giro, dimentichi (“occorre voltare pagina” -dicono) di tutti i guasti procurati. Una Città senza anima, senza identità ed a cui vorrebbero anche togliere la sua Storia. Conoscono la storia di quei Dirigenti fermi al loro posto per tanti anni, mai in ferie, mai in malattia, stakanovista, indefessi lavoratori, una spesa per la città di milioni di euro……. Una Macchina Comunale “adottata” dai Progressisti, dal Patto per il Progresso, dall’Ulivo e dal centro sinistra e gestita nei criteri che tutti conoscono ed evidenziati dalla Relazione del pool ispettivo del Ministero della Funzione Pubblica, guidato dall’Ispettore Amministrativo Dr. Vincenzo Ambrosio, su preciso ordine del Ragioniere Generale dello Stato dott. Monorchio e, poi, dalle indagini della Commissione di Accesso agli Atti Amministrativi, composta da Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e DIA.

Vorrebbero, gli sciolti per camorra, frenare il dinamismo di Enzo Carfora, Sindaco di Casoria, portarlo in una situazione di immobilismo complessivo, lui che è già costretto a rincorrere le emergenze giornaliere e riposizionarsi nei posti chiave, rimpossessandosi, dopo qualche anno di stand – by dei posti chiave quali l’Urbanistica, Casoria Ambiente e altro. L’arroganza del potere chiude gli occhi ed ingrassa le pance di “addetti ai lavori” che sanno bene di essere attenzionati e monitorati dal Pool dei Reati contro la Pubblica Amministrazione. Sono anni che consiglio di allontanare dal pubblico danaro (che è sacro) gli infetti da lue policantista.

In questa cornice la Città è chiamata a fare i conti, apprezzando (e lo si vede dalle tante lettere, sms, mms, che arrivano) l’impegno del Sindaco e di Valeria Esposito, Assessore ai Tributi, che sta tentando di mettere ordine alle “loro cartelle salate”, sia quelle dell’acqua che dei rifiuti ed in sinergia tra di loro, con la regia dell’Assessore al Patrimonio, guarire da quel cancro maledetto che è la gestione delle proprietà del Comune e quindi della Città tutta; riuscire ad eliminare completamente i democristiani e socialisti affitti passivi, utilizzando al loro posto le proprietà comunali (tante sono abbandonate ndc) e dismettere le costruzioni avvenute con la Legge 219 che producono all’Ente ed alla Città perdite spaventose.

Il Sindaco Enzo Carfora, espressione politica di Pd, Api, Fli, Noi di Arpino insieme e con tutti i componenti di questa coalizione, ha impostato il programma politico con al centro la lotta e la battaglia contro la invivibilità, la monnezza, per la questione morale, per la difesa della legalità, per la lotta alla camorra; valori che non sono né di destra e né di sinistra, ma bensì valori condivisi.

Ed al Sindaco mi rivolgo. Potrei parlargli. Sono all’Ufficio Informazione e Comunicazione. Ci vediamo tutti i giorni. L’attività di questa Amministrazione è frenetica ed abbraccia tutti i campi. Dalla visita alla mostra di arte contemporanea alla partita di basket, dai convegni sulla raccolta differenziata, l’urbanistica, il bilancio partecipato, al taglio del nastro (gli auguriamo) del cantiere dello Stadio San Mauro. Preferisco scrivere.

Caro Sindaco, l’eredità che hai raccolto, che i contemporanei già hanno dimenticato e i posteri non conosceranno mai, ma anche dalla prima Repubblica, nessuno, in questo momento, te la invidia.

I guai cominciarono negli anni Settanta, con quella colossale patacca antidemocratica che fu il cosiddetto “arco costituzionale”, “il pentapartito”. Tutti insieme, destra (Msi) esclusa.

Tutti insieme, per inciuciarsi e spartirsi senza rendere conto ad alcuno, elettori compresi, della ghiotta torta: poltrone, poltroncine, pouf, sgabelli.

Casoria è stata scandalosamente amministrata per decenni, e ora siamo alla resa dei conti. Caro Sindaco, non potevi trovarti fra le mani e fra i piedi una gatta da pelare peggiore.

Sei un conducator, ed hai capito che la misura è colma, siamo sull’orlo dell’abisso, i casoriani non ne possono più di beghe da cortile, di liti comaresche, di chiacchieroni nostalgici, di venditori di fumo. I casoriani hanno scelto Enzo Carfora perché desiderano qualcuno che voglia, che prenda in pugno la situazione, decida e recida quei rami secchi che ingombrano la sola via possibile: lo smantellamento dei privilegi.

Casoria ha apprezzato come ti sei integrato nei cortei dei lavoratori dell’Alenia. Casoria vuole una Città nuova.

I casoriani, nella stragrande maggioranza, ti hanno sostenuto perché hai ripulito Casoria e non ti sei tirato indietro di fronte alle sfide. I casoriani, a torto o a ragione, invocano ordine, pulizia, sicurezza. E, se possibile, vorrebbero pagare meno tasse e non arrivare alla fine del mese stremati. I casoriani non vorrebbero che nella tua maggioranza qualcuno ti remi contro. E’ solo un timore, una vaga impressione. Casoria ha già conosciuto, in un recente passato, la sindrome del sedicesimo uomo.

Le cose si fanno se si è convinti della propria giustezza. La politica non è una missione, ma un servizio. Dipende solo da noi, dal nostro coraggio, dalla nostra determinazione, dalla nostra lungimiranza.

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