LA TRISTE ESPERIENZA DI UNA DISABILE DI CASORIA: “CERCO CASA, MA NON LA TROVO”

 

 

Cerca casa in affitto, ma non la trova. E’ una signora di Casoria, ma il motivo della difficoltà a stipulare un contratto di locazione non è la richiesta di un canone troppo elevato rispetto alle proprie possibilità economiche, né a immobili sfitti che non rispondono alle proprie esigenze. Come mi ha raccontato lei per telefono, la causa della  vana ricerca di un appartamento in Città è la sua condizione fisica. Sconcertante, ma vero: la signora è una disabile! Questo è l’unico motivo per il quale,dopo che i  proprietari  hanno mostrato l’appartamento alla signora e sembra che tutto debba concludersi secondo accordi prestabiliti, ecco che trovano qualche scusa  o non rispondono più al telefono.

Non appena notano che mi sposto sulla sedia a rotelle, cambiano atteggiamento: lo noto dall’espressione dello sguardo, dal modo di porgersi, molto diverso rispetto alla gentile e cordiale disponibilità mostrata nei dialoghi telefonici”.

Eppure, la legge non prevede uno specifico modello di contratto di affitto ai disabili, nel senso che le regole sono sempre le stesse e, quindi, non v’è una disciplina particolare a tutela delle persone affette da menomazioni fisiche e psichiche.  L’unico problema che può porsi è l’eventuale intervento strutturale che può essere richiesto al proprietario di casa, il quale sarà chiamato ad eliminare quelle barriere architettoniche che impediscono il godimento del bene al disabile. Ma, di solito, i contratti con proprietari vengono conclusi positivamente, perché le persone diversamente abili già si orientano nella scelta di case verso immobili situati in fabbricati con ascensori e/o  dispositivi che agevolano il facile accesso. Il problema grave, dispiace ammetterlo, è ancora il pregiudizio che discrimina, che seleziona, che spinge a non prendere in considerazione le richieste delle persone disabili, solo ed esclusivamente per le loro condizioni fisiche e /o psichiche. L’esperienza raccontata dalla signora casoriana richiama alla mente i cartelloni razzisti affissi sulle porte degli appartamenti delle case sfitte negli anni sessanta in alcune località del Nord: “Non si affittano le case ai meridionali”.

Non sia così a Casoria, Città di Santi! Un appello va lanciato, allora, ai tantissimi casoriani, proprietari di immobili, sicuramente disponibili, affinché possano venire incontro all’urgente richiesta della signora, nostra concittadina, tra l’altro sola, di affittare un bilocale spazioso o trilocale.

Antonio Botta

 

 

Share This Post