ROMA- MONTECITORIO- E’una calda giornata di fine marzo, di quelle che la città eterna ultimamente ci offre. Durante una sospensione dei lavori nell’Aula Montecitorio riusciamo ad avvicinare l’On. Mario Landolfi (PDL) per fargli alcune domande sul giallo delle candidature del PDL per la carica di sindaco a Caloria.
La candidatura del PDL per il sindaco di Casoria sembra ancora essere, ad oggi, un mistero. Alcune voci dicono che si tratterebbe del sindaco uscente Stefano Ferrara. Lei ci può confermare questa voce?
Il sindaco uscente ha sicuramente un diritto di prelazione, tanto più che la sua esperienza è stata interrotta in maniera traumatica. Se dovesse decidere di tentare dovrà avere alle spalle una squadra motivata e depurata da chi l’ha fatto cadere. C’è bisogno di una maggioranza ampia e condivisa. Da parte mia gli faccio i migliori auguri.
E se non si dovesse candidare?
Se Ferrara dovesse decidere di non candidarsi allora bisognerebbe puntare sul rinnovamento. Bisognerebbe responsabilizzare forze che, benché giovani, abbiano maturato un’esperienza amministrativa al servizio della comunità e che sappiano intercettarne i bisogni.
Servono energie più fresche e più giovani.
Ci può fare qualche nome?
No,non voglio bruciare nessun nome.
Dunque, per ora l’unica possibilità “nominabile” è Stefano Ferrara. Eppure è stato un sindaco abbandonato dalla sua giunta. Secondo lei quali sono state le motivazioni? Una leadership troppo forte o una giunta golpista?
Si tratta di motivazioni di ordine amministrativo. Per questo prima le parlavo della necessità di creare coalizioni ampie e coese. Bisogna capire, lo devono capire tutti, che la Campania e la sua provincia sono guardate da tutti a livello nazionale. Dobbiamo creare dei laboratori politici per cambiare la percezione che ha l’Italia della Campania.
L’Onorevole non si sbottona, ma anche se in assenza di nomi i cittadini hanno più indizi per capire il nome del possibile candidato.