E’ invece l’occasione per aprire un dibattito in un forum aperto alla Città sui temi di fondo che stanno frenando la politica.
Indignate reazioni hanno suscitato le considerazioni scaturite nelle interviste fatte ai consiglieri comunali del Pd Giovanni Marigliano, Pino Balsamo e Nicola Laezza. I soliti censori sono subito insorti a difesa delle loro posizioni. Lanciando lamentele, come prefiche offese, pensando di bacchettare coloro che avevano osato così tanto: dare la parola a chi non la pensa come te. Giammai!
Ci si è fermati, come al solito, ai toni formali, un po’ duri, oppure alla paradossalità esemplificativa di slogan – ultimatum. Ed è stata l’occasione buona per criticare gli editoriali su Casoria di Nuova Città. Allora mi domando: cosa avrò detto di tanto scandaloso? Volutamente provocatorio cerco da anni di lanciare pietre nello stagno delle nostre istituzioni, bisognose di nuova linfa. Penso che sia giunta l’ora di aprire un dibattito sulla salute della nostra politica e sui rapporti con il Comune. E’ un invito che rivolgo agli organi di informazione locali di questa Città. Organizzare un
Forum che scansi gli aspetti polemici, evidenziando i temi di fondo che non sono sbagliati.
L’invito va a Pasquale D’Anna, Direttore Responsabile di Il Domenicale di Casoria, a Giuseppe Storti, Direttore Responsabile di Il Giornale di Casoria, a Pellegrino Tommasiello, Direttore Responsabile di L’Altrolato, a Francesco Polizio, Direttore Editoriale di Nuova Dimensione, a Giuseppe De Silva, Direttore Responsabile della web tv Unica Channel, a Maiden, Libero Pensiero, Res Novae, chiedendo scusa se avessi dimenticato qualcuno.
Tornando, invece, ai miei editoriali, sono partito dalla crisi dell’Amministrazione (problema in casa Pd, questione Dirigenti di Settore, la spaccatura nella sezione Pd di Casoria, i mugugni in casa api etc.) e mi sono chiesto se il modello politico casoriano sia ancora valido, e se è giusto, e futuribile che il Pd continui a mantenere il baraccone attuale a proprio danno e pericolo, fingendo unità di intenti e amori ritrovati (finti!).
Così dicasi dei consiglieri comunali Pd E Tommaso Casillo, l’ex Senatore, oggi Assessore alla Sicurezza e Mobilità, che in ogni occasione, ammettono che c’è “frattura” e rivendicano “il governo politico” della Città di Casoria, dichiarano che stanno lavorando per creare il vero Centro Sinistra a Casoria, poi alla fine, consci della confusione generata, chiedono alla stampa locale casoriana tutta di organizzare un Forum nella speranza di dipanare le matasse politiche che il Centro Sinistra, il Centro Destra e le Liste Civiche hanno creato.
Io pongo tre problemi: una revisione seria della pianta organica del Comune di Casoria; la riforma del problema rifiuti; il potenziamento del Settore Entrate. La politica si regge su due pilastri fondamentali ed è questo un concetto che mi piace ripetere: la legge istitutiva dell’elezione diretta del Sindaco e il Bilancio. La prima ha delegato al Sindaco l’intera materia amministrativa. La seconda è un pannicello caldo per adeguarsi all’evoluzione tumultuosa dei tempi. Nello spirito del legislatore c’era anche l’intenzione di tenere lontano dagli Assessorati i politici e di affidare questi a dei tecnici. Invece, errore gravissimo, Enzo Carfora ha fatto sì che si verificasse l’esatto contrario. Sta pagando con l’immobilismo (cosa che mai avrebbe voluto) la scelta estiva degli Assessori (consiglieri comunali eletti e poi dimessisi) e dei Dirigenti di Settore.
E’ anche vero che l’imperfetto modello casoriano è unico e che, sentiti gli spifferi, sarebbe bene chiarire i rapporti tra la Giunta Municipale, cioè Sindaco e Assessori, e il Consiglio Comunale; fissare parametri più equi nella competenza e nella ripartizione del contributo di esperienza di tutti quelli che lavorano al Comune. Le lamentele all’interno dell’Azienda Comune sono continue, incessanti, fastidiose sia dei dipendenti comunali che delle sigle sindacali, già avviate ad una campagna elettorale interna, alla ricerca del voto per occupare un posto nelle R.S.U.
L’istituzione dell’elezione diretta del Sindaco non è stata, per tutte le Città, a scanso di equivoci, un gesto illuminato del legislatore ma una precisa e furbesca volontà di sminuire la figura del consigliere comunale, il quale viene ritenuto, oggi come allora, l’occupazione dei perditempo, degli scansafatiche e di personaggi rampanti a caccia di notorietà.
Ecco poi che si prende cappello. Enzo Carfora non riesce a mantenere gli impegni presi al momento della sua elezione.
La revisione della pianta organica e delle Entrate; i parcheggi a raso; i semafori; l’accorpamento dei settori finanziari; le aree dismesse; il Mercato Ortofrutticolo; lo Stadio San Mauro; il Pala Casoria; le intricate vicende di Cinema Rossi e SuperCinema; oltre a Puc, Pip, Piu.
Impegolati nelle loro comiche baruffe non hanno il tempo di occuparsi della vita aziendale dell’Ente, al quale non riconoscono dignità culturale e peso economico anche se produce servizi fondamentali per la vita della Città.
Volete che pensino alle Politiche Sociali, al Commercio, al personale, agli Scuolabus, all’Ambiente, alle scuole, agli impianti sportivi e alle palestre che possono fortificare l’aspetto morale dei giovani e allontanarli dalla droga?
Il dibattito può, se verrà organizzato, riprendere in termini seri. L’Amministrazione Comunale e la sua Giunta dovrà farci sapere, proprio nel corso del Forum, se la vita sociale sia ancora un diritto previsto dal nostro ordinamento.