L’anno scolastico 2012/13 si è contraddistinto per una serie d’inefficienze che hanno causato un ritardo di due mesi nel servizio di refezione e una conseguente riduzione dell’orario in alcuni ordini di scuole.
Le tappe sono state le seguenti:
– Inizio della scuola statale (materne, elementari e medie): 13 settembre 2012, secondo il calendario ufficiale, con un orario ridotto dalle 8.00 alle 13.00.
– Inizio della scuola comunale (asili nido, sezioni primavera e materne): 13 settembre 2012, secondo il calendario ufficiale, mentre il servizio è iniziato effettivamente il 18 settembre, con un orario ridotto dalle 8.00 alle 12.45.
Le motivazioni di tali ritardi che hanno rallentato il primo bando di gara (quello necessario a coprire la refezione per i primi tre mesi di scuola) e, poi, il secondo bando (quello definito “verde”, proposto dall’amministrazione comunale per essere al passo con i bandi europei), sono state ricondotte alle
problematiche amministrative del Comune di Napoli, quali:
- Ritardo del bilancio (corte di conti);
- Patto di stabilità;
- Pagamenti arretrati alle ditte.
Alla situazione di crisi si è aggiunta una cattiva gestione della comunicazione da parte del comune che non ha saputo dialogare in maniera attenta ed efficace né con le scuole, né con le famiglie.
Sono mancati, infatti, avvisi tempestivi per quanto riguardava gli orari di uscita, il numero delle educatrici in servizio in caso di assenze delle stesse, l’avvio della refezione e l’attuazione del bando “verde”.
I risultati di tutti questi ritardi e sfasamenti hanno prodotto innumerevoli disagi alle famiglie e a pagarne le spese sono stati innanzitutto i bambini, costretti a un’irregolarità irrispettosa delle loro esigenze, a inserimenti più difficili, a un’attività didattica svilita e mortificata.
Dopo due mesi di continue proteste e solleciti da parte dei genitori si è ottenuto l’inizio del servizio mensa.
I primi a ottenerlo sono stati gli alunni delle scuole statali, che hanno iniziato la refezione il 19 novembre, mentre per quelli degli asili nidi comunali è partita alla fine di novembre in alcune scuole, agli inizi di dicembre in altre, e poco prima di Natale in altre ancora.
Numerosi problemi si sono avuti anche in seguito al ritardo delle nomine delle maestre precarie nelle scuole comunali, cosa che ha compromesso il corretto rapporto educatrici/bambini.
Nel gennaio 2013 il Comune di Napoli ha approvato il bando “verde” che prevede procedure nuove, modalità sostenibili e l’uso di prodotti biologici.
In alcune scuole tali procedure sono state attuate e la somministrazione dei pasti avviene con lo “scodellamento”, laddove le caratteristiche della struttura lo rendono possibile, mentre per molte altre si è continuato con la modalità della refezione preconfezionata: a cambiare per queste ultime è solo la quantità e la qualità del cibo che è in parte “biologico”.
Si sta concludendo l’a. s. 2012/13 e ancora una volta non c’è stata una comunicazione soddisfacente tra comune e scuola e tra scuola e famiglie riguardo al futuro. Rimangono tanti interrogativi sulle caratteristiche di questa refezione “verde”, sui criteri di applicazione e sulle scelte per quelle scuole che non hanno attuato i criteri previsti dal bando “verde”.
Inoltre, se sembra sventato il pericolo di un ritardo della somministrazione dei pasti per l’inizi della scuola a settembre (l’appalto dovrebbe essere efficace fino al 2014) e ci auguriamo che non sorgano intoppi “imprevisti”, non è ancora risolta la problematica che riguarda l’integrazione dell’organico non di ruolo per i vincoli relativi alle assunzioni del Comune. Se non ci sarà tale integrazione si prospetta la riduzione del numero degli iscritti in modo da coprire le classi solo con il personale di ruolo o la riduzione dell’orario con i problemi che si presentarono lo scorso anno.
Purtroppo anche quest’anno non c’è stata una comunicazione chiara alle famiglie circa le difficoltà che potrebbero presentarsi a settembre, in modo da consentire a chi non può permettersi una soluzione precaria, di garantirsi un posto alla scuola statale (per la scuola dell’infanzia) o privata (per i nidi). Anche se la Corte dei Conti ha approvato la soluzione estrema adottata l’anno scorso dal Sindaco con la rimozione del direttore generale, la regolarità nella scuola comunale è molto precaria e così la certezza per le famiglie napoletane di poter contare su un servizio efficiente.
Questa lettera è un campanello d’allarme che suona ora invece che a settembre quando si sarà eventualmente già in emergenza per affermare il diritto all’istruzione di tutti i bambini di Napoli e una comunicazione chiara alle famiglie circa l’offerta scolastica per il prossimo anno.
In assenza di risposte tempestive ed esaustive da parte delle istituzioni, valuteremo e adotteremo ogni necessaria forma di protesta civica e legale che garantisca ai nostri figli una scuola pubblica efficiente, democratica e di qualità.
Coordinamento genitori Napoli
5 giugno 2013