Stupidi, stupidi gli italiani e stupida l’Italia! Così, gli “occhi” del resto del mondo dovrebbero giudicarci, a meno che, non torni favorevole allo straniero la nostra stupidità, e quindi, furbamente non la rileva, se ciò non fosse, sarei pronto a dare dello stupido anche allo straniero. Ebbene, qualche settimana fa, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, certo di non avere più una maggioranza per continuare a governare, ha reso le sue dimissioni al presidente della repubblica Giorgio Napolitano. In un normale andamento politico, questo evento sarebbe stato della massima naturalezza, ma, poiché il mondo sta attraversando un momento difficilissimo, dove su di esso incombe lo spettro di una recessione totale, le dimissioni di Berlusconi sono state inopportune, così come è stato poco saggio l’averle accettate e non respinte dal presidente Napolitano, anzi, nel pronosticare il salire al colle di Berlusconi, lo stesso Napolitano
avrebbe dovuto recarsi al parlamento per scongiurare tale decisione. Con un accorto discorso, tipico di un buon padre il quale afferma che; i panni sporchi si lavano in famiglia! istruendo gli astanti che la solidarietà , “non per Berlusconi ma per la nazione, s’intende” in certe circostanze, dove all’orizzonte già s’intravede tempesta, ha senso solo se esercitata preventivamente e non ipocritamente in consuntivo, come espressa nell’immediatezza alle dimissioni di Berlusconi. Questi, gli ipocriti o ignoranti, destra , sinistra e centri, ad eccetto della lega, l’unica coerenza ” in questa circostanza!” Berlusconi o non Berlusconi, che piaccia o non piaccia, hanno dimostrato di non avere capacità intellettuali tali da far prevalere il buon senso, la maturità, l’amore per la loro nazione, IL BELPAESE! L’ITALIA, si, si lo so che l’obiettivo primario, ecco una delle stupidità! doveva essere la “caduta” di Berlusconi, ma domando: a che serve la sconfitta di un solo italiano, se per essa si coinvolgono poi altri sessanta milioni di italiani, comunque sconfitti almeno nella dignità? Domando ancora: ciò che ci chiedeva e ci chiede “l’Europa”, la B.C.E. “ ossia, provvedimenti tesi a dare garanzie alla nostra, più futura che attuale, condizione economica, affinché la stessa B.C.E. una volta certa di una ponderata stabilità, potesse ricapitalizzare il nostro disavanzo”e, lasciando tale espletamento ad un governo tecnico, ciò sta a significare che la stessa politica non è stata all’altezza del compito,”non in un incidente politico,(e qui andrebbero bene le dimissioni), ma in una grave oggettiva realtà, dove l’assenza della politica ufficiale dovrebbe essere l’ultima delle ipotisi, dopo un cospicuo esaurirsi di fonti mirate ad una ferrea unità nazionale, almeno in questo frangente” per tanto osservo , se in momenti così difficili, quale banco di prova dell’efficienza politica, la stessa politica si sottrae da tale esame, a cosa serve la politica? è talmente bollente la patata che nessuna accozzaglia politica ha avuto il coraggio di palparla, in quanto costretta poi a dei drastici provvedimenti, i quali si temevano molto ininfluenti ai fini elettorali? Ed ora emissari onerosi dell’incauto prof Mario Monti, si, ci riuscirà! Patrimoniale! Ecco la patata bollente, e le sue strade sono solo due, la prima, la più giusta e la più nobile, è l’esempio Robinhoodiano, ossia, togliere alle ricchezze cresciute a dismisura con selvagge ed incontrollate speculazioni, e questo sarà molto arduo, la casta è casta e non si tocca! quanto più ch’è arlecchino! La seconda strada, la più semplice, la più sommaria e purtroppo la più drammatica, la quale produrrebbe non pochi suicidi fisici e psicologici, se percorsa, è il pretendere ulteriori sacrifici, tra l’altro indiscriminati e senza regole, da un sociale già fin troppo martirizzato. Quanta credibilità ha l’Italia se per le sue garanzie delega terzi, sottraendosi in prima persona alle proprie responsabilità? Sono certo che la Spagna, avendo optato per le elezioni, ne uscirà alla grande. Lo spero anche per l’Italia, ma non certo con la stessa dignità, una dignità che noi Italiani meriteremmo in tutta la sua essenza, perché,,, non è la rappresentanza stolta di certi politici a determinare i valori di una nazione, ma il suo popolo, tutto il popolo, visto nell’unità umana, cioè, la parte sana della democrazia , la non politica, quella che bene o male va avanti, in una sovranità, purtroppo, eternamente presunta, grazie a due fattori: il tacere, e questo non da nessuna eco, ed il fortissimo chiacchierio fallimentare, sempre di parte, fortemente in contrasto, permeato solo di ipocrisia ed incoerenza. W l’unità d’Italia? Oh, quale chimera!
Salvatore Sarti