L’arch. Mara D’Onofrio, indicata come assessore ai lavori pubblici di Casoria, ha deciso di non accettare l’incarico offertole dal sindaco Pasquale Fuccio
Polemiche, veleni e contrapposizioni: è quello che si è trovata di fronte già prima del suo ingresso nell’amministrazione comunale di Casoria, Mara D’Onofrio, architetto esperto di lavori pubblici e urbanistica e con alle spalle un curriculum caratterizzato da molto lavoro su questa materia. La D’Onofrio è stata contattata per ricoprire l’incarico di assessore ai lavori pubblici in un Comune dove credeva di poter svolgere il suo lavoro di tecnico esperto lontano da beghe politiche e da critiche di parte.
La prima “accoglienza” riservatale è stata invece la dichiarazione di un partito politico che, parlando proprio dell’assessorato ai lavori pubblici, si lamentava di non avere suoi rappresentanti in giunta.
Avendo avvertito che non c’era il clima ideale per poter operare, lo stesso tecnico (che non è iscritta a nessun partito politico) ha deciso di fare un passo indietro, rifiutando l’assessorato: l’incarico infatti non era stato ancora accettato, malgrado le voci false circolate sul punto.
“Non intendo accettare l’incarico offertomi dal Sindaco di Casoria Pasquale Fuccio di assessore ai lavori pubblici – spiega la stessa Mara D’Onofrio – se non c’è un clima sereno e costruttivo. Ho riflettuto quando mi è stato offerto l’incarico di assessore ai lavori pubblici e ho dato la disponibilità solo perché potevo mettere la mia esperienza e competenza al servizio del territorio come ho sempre fatto in ambito regionale. Se questa mia disponibilità deve essere accompagnata da polemiche, mi corre l’obbligo di ringraziare il Sindaco ma sono costretta a comunicare la mia indisponibilità”.
“Mi hanno anche attribuito – continua – la carica di vicesindaco, in realtà il decreto sindacale ha affidato ad altri questo ruolo, che mi era stato offerto con insistenza, dal sindaco Fuccio per le mie competenze in governo del territorio e che io ho rifiutato fin dall’inizio e fino a qualche ora fa. Questo perché ritengo che esso debba essere attribuito a chi può esprimere una forte connotazione politica”.
Arch. Mara D’Onofrio