..Quando Parigi si sveglia nel mese di Aprile, quando il sole torna dall’esilio, quando la primavera inizia davvero, allora tutti accorrono a Parigi. E la Francia canta e ride…
90 gruppi musicali disseminati lungo il percorso fornivano la giusta carica agonistica; l’assistenza in gara per gli atleti è perfetta con i ristori fornitissimi di cibi e bevande, e con la dea bendata che ha aiutato dal punto di vista meteorologico i runners amatori lungo i 42,145 chilometri.
La Maratona di Parigi è da sempre una delle gare più belle e più amate d’Europa!
La partenza è proprio ai piedi dell’Arco di Trionfo, all’inizio dei celebri Champs-Elysées. Poi il percorso si snoda in direzione Place de la Concorde, costeggia la Senna e tocca gli angoli più belli della Ville Lumière… una città sospesa tra la grandeur del passato ed i progetti futuristici. Una delle gare del percorso più bello del mondo dove la fatica della seconda metà della gara è mitigata dalla vista su Notre Dame e la torre Eiffel, anche se i sottopassi di lungo Senna si fanno sentire, perché arrivano in un momento cruciale della gara visti i tanti chilometri già percorsi. 40.000 partecipanti di cui 16.000 provenienti da oltre 100
paesi la rendono una delle cinque maratone più grandi del mondo. Antonio Pugliese la conclude con la sana soddisfazione di un rilievo cronometrico di poco superiore alle 4 ore, mantenendo il giusto ritmo di corsa per tutta la gara e con un sorriso stampato sulle labbra abbraccia il fratello Salvatore, preside al Lycée International St Germain en Laye Paris, i suoi nipoti e gli amici della podistica Vesuviana che lo hanno accompagnato in questa splendida avventura.
MARATONA DI BOSTON
La corsa più antica del mondo
“Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”, scriveva Eugenio Montale. Ed i sogni dei maratoneti si sono infranti contro la ferocia del terrorismo che punta a distruggere la partecipazione. Penso che la grandiosa spinta che dà lo sport, prevarrà sulla furia cieca e irresponsabile di qualsiasi tipo di fanatismo. Continueremo a correre quei 42,195 chilometri più forti di qualsiasi paura.