Siamo al secondo giorno dello sciopero della fame, registriamo e prendiamo atto del botta e risposta tra il governatore De Luca e l’Anpal Servizi s.p.a. che hanno ribadito le rispettive posizioni, scaricando le proprie responsabilità l’uno verso l’altro.
Il teatrino continua sul chi deve fare cosa, in un gioco delle parti che vede i 471 vincitori di una selezione pubblica nazionale discriminati e ostaggio di posizioni sempre più incomprensibili ed inaccettabili.
Il nostro messaggio e la nostra azione, che hanno ricevuto il plauso e il consenso dell’opinione pubblica e attestati di solidarietà e stima, non sono stati ancora presi nella giusta e dovuta considerazione; sembra che non si sia ancora percepita la gravità della condizione determinatasi. La discriminazione in atto non ha visto l’intervento decisivo e risolutorio da parte del Presidente Mattarella, al quale ci siamo appellati.
La fase due del reddito di cittadinanza, L. 26/2019, è oramai praticamente in procinto di partire in tutta Italia, mentre in Campania è al palo per questa assurda situazione; eppure basterebbe soltanto una firma sulla Convenzione, tra Anpal Servizi s.p.a. e Regione Campania, per sbloccare tutto.
Intanto, mentre continua la violenza istituzionale che stiamo subendo da oltre un mese, ai quattro iniziali scioperanti (Carlo Del Gaudio, Ilenia De Coro, Giuseppe Bianco e Fabrizio Greco) se ne è aggiunto un quinto, Claudio Caccavale. La nostra azione prosegue.
Gli scioperanti