Verso le ore 18, 40 di ieri sera un folto gruppo di studenti universitari napoletani hanno occupato il S. Carlo, per protestare contro la riforma Gelmini, sull’esempio di migliaia di colleghi di altre città italiane. L’irruzione è avvenuta mentre erano in corso le prove della famosa opera “La Tosca” di Puccini. Invitati a sgomberare il teatro, si sono rifiutati tra schiamazzi ed urla. “Basta con i tagli alla cultura!”- gridavano – “No alla università solo per i ricchi”. Sono state fatte intervenire le forze dell’ordine. Munite di manganelli e ben equipaggiate per affrontare lo scontro con i manifestanti, hanno compiuto una carica, sferrando manganellate, per costringere i rivoltosi ad uscire.
“Mi trovavo lì per acquistare un miniabbonamento card per i giovani, che mi permette di assistere con 50 euro a 4 spettacoli – mi dice uno studente casoriano. –“ Mi sono avvicinato alla biglietteria alle ore 18, 30, sorprendendomi per non averla trovata aperta. L’orario di chiusura è fissato, infatti, per le ore 19,00. Mi sono guardato intorno per chiedere a qualcuno il motivo della chiusura anticipata; poi, incuriosito dal calendario delle opere programmate affisso in bacheca, mi sono avvicinato per leggerlo; all’improvviso, ho sentito un fracasso infernale: gli studenti hanno fatto irruzione gridando slogan contro la riforma, che “taglia borse di studio e danneggia l’università pubblica, distribuendo fondi solo alle università private”. Le prove sono state interrotte. Di lì a poco è sopraggiunta la polizia che ha costretto gli studenti ad uscire a suon di manganellate. Fortunatamente, io ero uscito appena un minuto prima dall’intervento di forza dei tutori dell’ordine. I giovani si sono raggruppati all’esterno sotto i portici. Il volto degli studenti esprimeva tanta rabbia. Parlavano fra loro in maniera concitata; una ragazza ha gridato che un suo amico, colpito dai manganelli, camminava zoppicando e che occorreva far intervenire il 118. Dopo un poco, un’altra carica della polizia ha disperso i manifestanti. Ho osservato da lontano la scena e poi sono andato via”. Per sostenere la lotta degli studenti universitari, diverse scuole secondarie di secondo grado di Napoli sono state occupate di loro colleghi più giovani. Qualche giorno fa , all’istituto tecnico “A. Volta” è accaduta una zuffa tra il Dirigente scolastico e alcuni studenti che gli avevano impedito di entrare nell’edificio. Sono volati pugni e schiaffi. “Il Governo nazionale vuole uccidere il nostro futuro”- spiegano – “non si possono ridurre i fondi agli assetti strategici di un Paese: cultura, istruzione e ricerca”.