Ascoltando “Ora”, l’ultimo disco di Lorenzo Cherubini, ci si immergere nel mondo di un uomo che, arrivato alla maturità della sua vita, svela i suoi lati più veri e più fragili.
Sembra di sfogliare un album di fotografie,di chi ripercorre i suoi giorni, i suoi amori e suoi affetti.Tra ottimismo e malinconia, il disco si apre con l’energica “megamix” ( con il tormentone : “ questa la vita che sognavo da bambino,è questa la vita che sognavo da bambino”) inno-riflessione al dono più prezioso che è la Vita.
Si cambia registro con “Le tasche piene di sassi”, canzone-dedica alla madre scomparsa da pochi mesi . E’ una poesia profonda, semplice e sincera, che sa toccare con la verità il cuore di chi l’ascolta.
Tra le collaborazioni che impreziosiscono il disco (edito in due versioni una “BASIC “ e l’altra Deluxe con tutti i 25 inediti) c’è Cesare Cremonini nel brano “i pesci grossi” e nella traccia “la bella vita (la belle vie)” ci sono Amadou & Mariam ; qui si ascolta una piacevolissima ballata sulle sonorità di sapore africano che si coniuga con il messaggio francescano di amore per la bellezza del creato.Molto “elettronico” e poco “suonato”, in “Ora” tornano le campionature degli anni “giovanili” del ragazzotto del celeberrimo “gimme five” , ma con una forza diversa. Adesso la musica acquisisce una vita propria , non perdendo la carica energica, perché c’è un valore aggiunto dato dalla cura dei testi e della maturità che accompagna la crescita del cantautore. Lorenzo Cherubini sarà un po’ più “ingrigito”, ma non ha perso lo smalto e la voglia di far ballare e sognare, con un’attenzione particolare alla “meditazione” .
Sfogliando il booklet di “Ora” ci si accorge della dedizione e della “progettualità” di un’OPERA che lascerà il segno della musica considerata “leggera” italiana.Basterà mettere da parte un po’ di “pregiudizio” snobistico per poter apprezzare al meglio il fascino di una voce che non passa alla Storia per l’eccellenza della vocalità e dell’intonazione, ma che regala forse più emozione di una tecnica perfetta, perché permette di scoprire, brano dopo brano, frasi e armonie da riascoltare custodire con cura. Tra gli altri titoli, da segnalare “Quando sarò vecchio”, che ricorda nei versi l’ironia di Gaber in stile, arrangiamento “Ska”.