All’evento, oltre all’autore, interverranno lo scrittore Tonino Scala e la giornalista Anna Copertino.
Il Cavallo di ritorno – La prima indagine del commissario Peppenella – Un omicida seriale che, come segno distintivo, lascia dodici coltellate sul corpo delle vittime. Chi è? Perché uccide? Le dodici coltellate hanno un significato preciso? Sono un messaggio? Comincia la serrata caccia all’assassino che s’intreccia con una serie di furti, ma anche drammi personali di vari personaggi che ruotano intorno alla vicenda principale. Il ritmo del romanzo è travolgente. Lanzetta racconta il microcosmo di alcuni personaggi che esprimono uno spettro di sentimenti che vanno dalla rabbia alla passione, dalla speranza alla delusione, dove i buoni e cattivi non sono facilmente riconoscibili e i loro valori si confondono in una Napoli dalle mille ombre oscure e dalle poche luci. Tragedia e farsa si alternano sul palcoscenico della vita che lo scrittore napoletano racconta con dovizia di particolari e poesia. Il titolo spiega già l’anima stessa del romanzo ed il riferimento è ad un furto che non è un furto: ti rubano l’auto, di solito nuova e di grossa cilindrata, per chiederti un riscatto in danaro. Il malcapitato ha due opzioni: denunciare il furto oppure pagare il riscatto e ritornare in possesso dell’auto. Lanzetta immagina che lo stesso meccanismo venga applicato prima ai morti e poi ai monumenti di Napoli. Così, un bel giorno, i napoletani che passano per piazza Dante si accorgono che il Sommo poeta non è più al suo posto e al Comune di Napoli arriva una richiesta di riscatto. Al centro delle vicende del romanzo c’è il commissario Peppenella, napoletano, tifoso juventino, obeso e ghiotto di kebab, accompagnato da almeno due bottiglie di birra. La domanda è: sarà riuscito uno scrittore e drammaturgo atipico come Lanzetta a seguire le regole del giallo e del thriller, introducendo una notevole dose di originalità negli schemi narrativi? La sfida per il lettore è quella di scoprirlo, afferrando la verità che tenterà di nascondersi nelle pieghe della trama.
Peppe Lanzetta (Napoli, 1956) è scrittore, attore e drammaturgo. Debutta sulla scena teatrale nel 1983 con Napoletano pentito, a cui fanno seguito: Bombatomica e Roipnol (entrambi del 1984), Il vangelo secondo Lanzetta (1986), Lenny (1988), Caro Achille ti scrivo (1990), Il gallo cantò (1993), Il peggio di Lanzetta (1993), Tropico di Napoli (1998), Ridateci i sogni (2001) e L’Opera di periferia (2006). Ha vinto con Malaluna il premio Olimpici del Teatro 2004. Ha collaborato come autore di testi con vari musicisti tra cui: Edoardo Bennato, Tullio de Piscopo, James Senese, Enzo Avitabile, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Franco Ricciardi, Massimo Severino e Franco Battiato. Attore e autore anche per cinema e televisione, ha lavorato con Sorrentino, Piscicelli, Tornatore, Cavani, De Crescenzo, Loy, Martone, Asia Argento, Scimeca e Abel Ferrara. Ha pubblicato Una vita postdatata (Interlinea 1991, poi Feltrinelli 1998), Figli di un Bronx minore (Feltrinelli 1993), Un Messico Napoletano (Feltrinelli 1994), Incendiami la vita (Baldini & Castoldi 1996, poi Feltrinelli 2007), In gita a Napoli (Paravia 1997), Un amore a termine (Baldini & Castoldi 1998), Tropico di Napoli (Feltrinelli 2000), Ridateci i sogni. Ballate (Feltrinelli 2002), Giugno Picasso (Feltrinelli 2006, premio Domenico Rea), Racconti disperati (Tullio Pironti Editore 2010), InferNapoli (Garzanti 2011 Premio Frignano) e Pane e peperoni (a est dell’equatore 2012). Per Edizioni Cento Autori, sono usciti il romanzo Sognando l’Avana (2013) e la riedizione dell’antologia Figli di un Bronx minore (2014).